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Il BDSM non è quello che pensi

Smontiamo un po’ di miti su una pratica molto diffusa

Roba da pazzi, vetta suprema dell’erotismo, o una pratica come un’altra? Fino al 2000 circa, il BDSM era considerato da molti qualcosa di un po’ misterioso e probabilmente pericoloso. Dopotutto era così che lo descrivevano i film, i fumetti e romanzi inquietanti come Storia di O – e poi c’era quella questione del nome. Prima di chiamarsi ‘BDSM’, non veniva forse definito ‘sadomasochismo’, che è il nome di una malattia mentale e si rifà a un criminale celebre come il marchese de Sade?
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Autore: Ayzad
Coach specializzato in sessualità insolite e divulgatore
Trovi i suoi libri, podcast, video, articoli ed eventi su www.ayzad.com

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Le cose sono cambiate quando Internet è venuta alla portata di tutti e si è cominciata a diffondere un po’ di informazione al riguardo… ma soprattutto porno. Tantissimo porno di tutti i tipi: da roba che di BDSM aveva solo il titolo a scene di macelleria insensata, così le idee si sono forse ancora più confuse. La pietra tombale è stato il successo inverosimile di 50 sfumature di grigio (spoiler: è solo un romanzo rosa!). Milioni di donne in tutto il mondo si sono messe a cercare un miliardario con l’hobby delle sculacciate, e in mancanza di meglio hanno ripiegato su fidanzati e gente raccolta sulle app di dating. Risultato: delusione generale, ancora meno chiarezza di idee e… rieccoci all’inizio del discorso.

Allora facciamo così: per capire una volta per tutte come stanno le cose, questa volta prenderemo in esame le più diffuse convinzioni sul BDSM per vedere quanto c’è di vero. Pronti?

“Quella sigla impronunciabile serve per nascondere roba losca”

In realtà è proprio il contrario. Oggi si parla di ‘BDSM’ invece di sadomaso perché con quest’ultimo termine gli psichiatri indicano i rari casi da curare, meglio definiti come ‘disturbo sadico o masochistico’. Si tratta di eccessi in cui l’istinto prende il sopravvento e qualcuno si scatena su vittime inconsapevoli o contro se stesso – che non c’entrano niente con i giochi innocui praticati da centinaia di milioni di persone in tutto il mondo senza alcun problema. Un altro motivo per cui si è finiti coll’usare una sigla è che questa permette di raccogliere in quattro lettere centinaia di pratiche differenti, che altrimenti richiederebbero un elenco che non finisce più.

Il BDSM non è quello che pensi
 

“Sono fantasie rare, per pochi sciroccati”

Mica tanto. I risultati di diversi studi svolti in tutto il mondo dicono che, nei paesi industrializzati, le fantasie erotiche di dominazione e sottomissione le ha il 60% della popolazione sessualmente attiva. A praticarle davvero è invece una persona su dieci – come dire che solo in Italia ci sono un po’ meno di cinque milioni di persone che almeno ogni tanto si divertono così.

“Chi vuol fare cose del genere ha subito qualche trauma o violenza sessuale”

Se tutte le persone appassionate avessero avuto esperienze traumatiche vivremmo circondati da criminali, ti pare?

Certo, c’è anche chi viene da un brutto passato – ma in generale no. Se proprio vuoi trovare una causa, si è visto che tanti praticanti si sentono attratti dal BDSM nei momenti in cui sembra loro di avere meno controllo sulle loro vite: in pratica, per qualcuno dare delle regole almeno al lato erotico ha un effetto tranquillizzante.

“Ma che cultura e cultura… quella è violenza bella e buona!”

La violenza è quella che vediamo sui giornali, fatta di sopraffazione, femminicidi, aggressioni, abusi psicologici e così via. Il BDSM invece è l’esplorazione consapevole di sensazioni ed emozioni che possono essere anche molto intense, ma vengono vissute consensualmente e in condizioni controllate che assicurano di fare tutto il possibile per evitare danni fisici e mentali. Il problema vero è che per imparare a comportarsi in modo sicuro bisogna avere la pazienza e la voglia di studiare un po’, e purtroppo molte persone sottovalutano quanto sia importante evitare di buttarsi in esperienze estreme senza preparazione. Ma le risorse ci sono, eccome.

Il BDSM non è quello che pensi
 

“Io però non riuscirei mai a fare delle robe così estreme”

A parte il fatto che quel che è estremo per me potrebbe non esserlo per te e viceversa… non c’è mica niente di obbligatorio! Quello che conta nel BDSM è vivere insieme momenti particolari, in cui un partner decide cosa far sperimentare all’altro, e quest’ultimo si impegna ad accettare le proposte e compiacere il “regista”. Il trucco sta tutto nel comunicare tanto e bene: se c’è la giusta complicità, anche qualcosa di estremamente soft come per esempio lasciare che l’altro scelga il nostro look, o farsi guidare per casa bendati e al guinzaglio, può diventare un’esperienza travolgente.

“Chi fa certi giochi comincia piano e poi fa cose sempre più estreme, fino a farsi male davvero”

Anche qui ti sbagli. Anzi, di solito è proprio chi è all’inizio delle sue esplorazioni che sogna le pratiche più estreme. Con la pratica ci si accorge invece che può bastare poco per vivere grandi emozioni, e inoltre la cultura del BDSM pone moltissima attenzione a prevenire i possibili pericoli e danni.

“Per fare BDSM basta seguire l’istinto”

Anche per nuotare e per cantare – però se fai un corso o almeno un po’ di pratica ti viene sicuramente meglio. Qui è la stessa cosa: non esiste nessuna certificazione da esperto, ma più studi e più ti diverti, perché scoprirai tanti piccoli trucchi per aumentare il piacere di entrambi i partner. Come minimo impara la sigla ‘SSC’.
Sta per:

  • ‘Sano’, nel senso di non avere pretese folli;
  • ‘Sicuro’, cioè prevenire i pericoli e saper gestire eventuali errori;
  • ‘Consensuale’, ovvero essere tutti consapevoli di quel che si fa, di cosa comporta e di che effetti potrebbe avere.

Se poi vuoi trovare tutte le informazioni possibili, ci ho scritto un libro apposta. Si chiama BDSM – Guida per esploratori dell’erotismo estremo.

“Quelli che fanno BDSM si vestono sempre in modo assurdo”

Non proprio: quelli che usano abbigliamenti particolari, per esempio di latex o di pelle, sono gli appassionati di fetish – che è un’altra sottocultura erotica basata proprio su un certo tipo di estetica. Qualcuno fa sia fetish che BDSM, ma spesso sono cose separate. Per il BDSM non serve nessun vestito strano, ma spesso si ha questa impressione perché la pornografia della dominazione e sottomissione erotica usa quel look per risultare più spettacolare. Inoltre molti eventi BDSM richiedono un dress code diverso dai vestiti di tutti i giorni, ma solo per creare un’atmosfera più intrigante (e per tenere lontani i curiosi).

Il BDSM non è quello che pensi
 

“È un gioco complicato, per cui bisogna comprare attrezzi strani e imparare nodi difficili”

Un po’ di complicazione c’è – ma soprattutto nella preparazione, per assicurarsi di non fare disastri. Il BDSM in sé però si può praticare anche senza nessunissimo attrezzo, semplicemente giocando con la mente (che è anche l’aspetto più eccitante) e i propri corpi. Le corde e i nodi per esempio fanno parte del bondage, che è solo la ‘B’ della sigla ed è quasi un mondo a parte, con corsi e manuali (che, volendo, puoi trovare anche per tutti gli altri giochi) riservati agli appassionati.

“Se cominci a fare BDSM poi non ne esci più”

Questa è la classica panzana spacciata da certi film e siti assurdi. La verità è che questo tipo di giochi erotici sono… giochi erotici, né più né meno. Non è una setta o una maledizione misteriosa, ma solo un modo di divertirsi fra partner che puoi fare ogni tanto, provare una volta e non ripetere più, oppure esplorare anche per tutta la vita se scopri che ti piace tanto. Proprio come le serie in streaming e la pizza.

“Ma sì che ci sono le sette del BDSM – anche sataniche!”

Chiariamo le cose. La disinformazione e i pregiudizi permettono ogni tanto a qualche truffatore di sfruttare la chiave delle “pratiche sessuali misteriose” per approfittarsi di persone fragili, e aggiungerci il pezzo da novanta del satanismo rende la cosa ancora più attraente per chi è molto superstizioso o ha letto troppi fumetti horror. La realtà invece è decisamente più tranquilla. Le persone appassionate di BDSM si incontrano al bar per aperitivi fra amici (si chiamano ‘munch’, e li trovi cercando con Google), partecipano a corsi aperti a tutti per approfondire le tecniche, e si divertono a feste a tema – anche quelle le trovi online – organizzate con tutti i crismi, nel rispetto della legge e con un’attenzione maniacale alla sicurezza. Prova ad andarci spacciandoti per Gran Sacerdotessa, Maestro Supremo o altre scemenze del genere e vedrai le risate – prima di essere scacciato di malo modo.

“È una cosa da ricchi”

Il BDSM non è quello che pensi

Christian Grey aveva il superattico e l’elicottero, ma nel mondo reale basta molto meno. A parte certi strumenti, abiti e attrezzature creati su misura da artigiani specializzati, qualsiasi sex toy e accessorio BDSM si può acquistare a prezzi abbordabilissimi online – e quasi a costo zero se si ha la pazienza di aspettare la consegna dal solito Aliexpress, che del resto è il fornitore anche di molti sex shop molto famosi. Anche gli eventi più blasonati, tipo Sadistique, costano in genere meno di una banale serata di clubbing, e ci sono moltissime fonti di informazione gratuita online (ma sceglile bene, perché ci sono anche tanti “esperti” improvvisati). Prova a controllare, e scoprirai che in realtà è un hobby piuttosto economico.

“Le dominatrici però si fanno pagare salato!”

Le sex worker che fanno dominazione sì, certo. Dopotutto, è il loro mestiere e richiede un bel po’ di investimenti per sviluppare la necessaria competenza e creare un ambiente adatto, con attrezzature e abbigliamenti che non troveresti altrove. Ma, proprio come per il sesso “normale”, ci sono moltissime donne che praticano BDSM solo per passione. Probabilmente l’impressione che ti sei fatto dipende dall’averle cercate solo online, trattandole come strumenti per toglierti una voglia: con quell’approccio è inevitabile incontrare solo commercianti. Prova a partecipare a qualche munch e party, e vedrai che se ti metti in gioco pure tu le cose cambieranno notevolmente.

“È una cosa da belli / brutti / giovani / vecchi…”

Ricordi quel che dicevamo all’inizio? Nel nostro Paese ci sono almeno quattro milioni e mezzo di appassionati: evidentemente in mezzo ci troverai ogni tipo di persona.

La buona notizia è che, trattandosi di un giro fondato sul rispetto e il non-giudizio degli altri, se ti comporterai con educazione potresti trovarlo un ambiente molto più accogliente di quelli che frequenti tutti i giorni.

“Ma quindi non c’entra davvero niente con 50 sfumature?”

No. O, per lo meno, non più di quanto c’entri Star Wars con la vera astronautica o Tomb Raider con l’archeologia: la realtà è molto meno esagerata della fiction… ma in questo caso decisamente più piacevole!

Adesso è più chiaro?

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