Contrappasso

*********tile Uomo
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Contrappasso
Emanuela chiuse la doccia ed allungò una mano per prendere un morbidissimo telo di spugna che avvolse attorno al suo corpo meraviglioso.
A passi rapidi scalza andò fino alla sua camera da letto ove , su un lato , vi era un grande armadio a muro con la parte frontale tutta a specchio.
Guardò e vide la sua deliziosa immagine….una donna affascinante , senza eccessi ma assolutamente totalmente femminile in ogni sua manifestazione a cominciare dal suo abbigliamento costantemente intonato con una armonia decisamente sexy.
Uscì di casa e , come spesso faceva quando il suo essere femmina oltre che donne si rendeva più manifesto , fece a piedi le scale…i suoi tacci schioccavano come un feticistico richiamo cui , lo sapeva molto bene , rispose come sempre il portiere del suo stabile facendo capolino dalla guardiola salutandola con apparente deferenza mal celando tutti i pensieri lussuriosi che lei sapeva destare.
Passò oltre salutando in maniera decisamente ammiccante , quasi complice e sorridendo in se di come il tipo la stesse guardando.
Quel giorno indossava un tailleur da manager avvolgente che esaltava il suo punto vita …gonna un filo più corta del dovuto ed una giacca di una mezza taglia più piccola che spingeva il suo seno abbondante verso l’alto di quel tanto che bastava per renderlo un richiamo erotico irresistibile eppure manifesto solo a livello subliminale , inconscio..mai neppure una lieve sbavatura nella volgarità.
Camminava con incedere deciso eppure pieno di grazia verso la fermata del bus e non poté non soffermarsi alle sensazioni che stava provando in quel momento : la mise non riusciva a passare inosservata e, con la sua foggia seriosa, invece che mortificare la sua sensualità , la innalzava all’ennesima potenza provocando in lei ed in chi la incontrava strane sensazioni di eccitazione decisamente travolgente.
Quel giorno il suo corpo però appariva più sensibile del solito , i suoi sensi erano più pronti a cogliere ogni piccolo refolo di piacere , le occhiate che le lanciavano sembravano quasi solide lingua che invece di infrangersi conto il contorno dei suoi abiti li discostavano lievemente liberando parti del suo corpo sempre più intime .
Con l’eccitazione che aumentava la sua femminilità la portò ad esaltare tutti quegli atteggiamenti provocatori e si trovò dapprima a desiderare che la sua gonna salisse un centimetro più su e poi a farlo lei stessa , il suo seno sobbalzava mentre camminava sui suoi tacchi e nei sussulti veniva sempre più a manifestarsi agli sguardi vogliosi di chi la fissava ..una mano …inconscia …andò al bottone e lo slacciò ..
Camminava ed era eccitata…con un sorriso avvertì i suoi muscoli pelvici iniziare a contrarsi desiderosi di sesso ..era eccitata..tantissimo…quella delicata provocazione che era il suoo stile si stava tramutando in una voglia di piacere, di sesso..un sesso senza troppe domande ma solo con tante risposte…tutte finalizzate a dare godimento infinito.
Camminare mantenendo un contegno era una impresa che ora appariva sempre più complessa visto che le gambe sembravano aprirsi ad una penetrazione che ella voleva fosse maschia , decisa , virile, senza fronzoli ma con tanta sostanza…un rapporto maschio femmina in cui i ruoli fossero atavicamente sentiti , più vicini al gioco predatore e preda.
Immersa in questo turbine di sensazioni arrivò alla fine della via ove si apriva una piazza con un mercato coperto …le voci di quei maschi rudi e pragmatici la travolsero attirandola come il canto delle sirene e lei , la donna tutta ctacchi e punta si infilò in quella specie di bolgia infernale.
Mentre passava per i banchi fischi e commenti pesanti la colpivano facendola barcollare per l’eccitazione sempre più crescente che oramai stava provando
Il corpo era giunto al punto di non ritorno , quella soglia oltre la quale si brama solo ed unicamente il raggiungimento del piacere.
Un budello tra due bos sembò fare al caso suo..era in penombra e le apparve come una sorta di isola felice.
Entrò e cercò di confondersi con l’oscurità…si appoggiò al muro che stava in fondo , slacciò la giacca , tirò un poco in su la gonna e si abbandonò al suo irrefrenabile momento di piacere solitario.
Le sue mani strinsero il suo seno e , pizzicandosi i capezzoli , lasciò che l’altra mano scivolasse tra le gambe..il suo tanga era zuppo..fradicio di piacere mentre la sua fica si contraeva aprendosi ed avvolgendolo in se…la mano arraffò l’indumento e lo strattonò verso l’alto quasi a volersi deliziosamente massacrare di piacevole sofferenza il suo sesso…sotto le dita il clitoride era gonfio e turgido..si stava masturbando senza preoccuparsi di nulla , senza che niente avesse una valenza , seppur paragonabile , con lei e col suo piacere.
Istintivamente ed inconsciamente una delle mani cercò fino a quando trovò una pera finita chissà come li vicino
Selvaggiamente la afferrò e senza remore o falsi pudori la appoggiò alla sua fica gocciolante lasciando che le sue contrazioni di piacere facessero il resto.
Il frutto fu quasi risucchiato in lei che incomiciò a godere con quel dildo singolare ed in pochi istante ebbe un primo orgasmo.
Il primo di una lunga serie visto che non si accorse che intanto qualcuno l’aveva notata e stava davanti a quella figura di donna fine stravolta in quel momento da un piacere selvaggio e potente.
Venne e rivenne..senza contare quante volte ma certo tante.
Quando riprese il controllo di se finalmente si accorse del tizio che le stava davanti e che si stava segando con uno sguardo che era un misto di incredulità e di desiderio.
Si ricompose..la manager tutta compita riprese il sopravvento …si alzò , si diede una sistemata al suo abbigliamento e poi , con i tacchi che schioccavano come fucilate si avvicinò al tipo , prese quel suo improvvisato dildo e , portadoglielo alla bocca , gli sussurrò “ assaggia , te lo sei meritato”..
E sparì avvolta nella nuvola di profumo che le aleggiava costantemente attorno.
*********ntom Uomo
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Affascinante, provocante e coinvolgente...e scritto benissimo, come tutti i tuoi racconti. L'unico problema è ne scrivi così tanti che non si riesce a starti dietro, ma ovviamente non è un difetto.
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