Martina

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Martina
Forse alcuni di voi lo sanno e altri no, ma sono 3 anni che scrivo dei racconti su un personaggio di nome Martina, oggi ho pubblicato l'ultimo racconto.
Spero di riuscire a pubblicare il mio libro su di lei, è in fase di ultimazione e sono lentissima.

Ecco qui l'ultimo capitolo on line che in realtà non è la fine del libro, quella la troverete solo sul libro appunto.

Vi auguro una buona lettura, se volete leggere tutti i racconti li trovate qui:
https://www.plugthefun.com/label/martina/

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È capodanno, Martina è seduta sul cornicione del terrazzo del suo palazzo, da li si vede tutta la città.
La mezzanotte è già passata da qualche minuto, ha già brindato con i suoi amici, ancora si vedono un po’ di giochi d’artificio, si sente qualche botto e la gente che ride e festeggia.
È pensierosa, guarda all’orizzonte senza avere un punto fisso. Riflette sugli ultimi anni, sulla sua fortuna nel poter essere ciò che le piace lavorativamente, con gli amici e nelle sue relazioni.

Alessio, è così che si chiama lui, la raggiunge poco dopo, era rimasto a fare gli auguri al telefono tra amici e famiglia.
Martina scende dal cornicione e si poggia con i gomiti allo scorrimano, lui arriva da dietro e l’abbraccia prendendola per i fianchi e avvicinando le sue labbra al collo di lei.
Piano piano scende con le mani lungo i fianchi, lei sussulta inarcando un po’ la schiena. Scende ancora fino ad arrivare al bordino del vestito. Lo tira su molto lentamente, sa che a Martina eccitano le cose fatte con calma e col tempo giusto. Quando il vestito fa il balzo sui fianchi scoprendole il culo, lei allunga la mano sul cazzo di lui che è gonfio.

Lui ha ancora i pantaloni, lei l’intimo, ma qualche secondo dopo lui le prende con forza i polsi e glieli rimette sullo scorrimano, facendole capire che non deve muoversi.
Fa freddo ma non si muove, sente che lui si sta slacciando i pantaloni e sfilando la cintura. Guarda fisso, vede la stessa città di prima ma la guarda con occhi diversi, gli occhi di chi aspetta qualche colpo sul culo. Si mette comoda in modo da esser presa bene sul sedere. Arriva il primo colpo e geme, ma non si muove.
Poi il secondo, il terzo e così via. Al ventunesimo inizia ad avere il sedere caldo e a essere bagnata. Le mutandine sono ancora su. Non si gira per guardarlo anche se vorrebbe. Sente ancora qualche rumore che non riesce a riconoscere e decifrare, ma poco le importa, lei è li con lui e vuole godersi questo nuovo anno così.

È eccitata, pensierosa e, se da un lato vorrebbe essere ridotta a brandelli, dall’altro vorrebbe solo essere scopata in maniera dolce. È eccitata ma anche un po’ confusa, la piace questo gioco e si chiede per quanto potrà andare avanti.
Alessio continua a darle dei colpi, prendendola sul culo ma soprattutto sulla schiena, sa che a lei piace molto.
Dopo circa una cinquantina di colpi si avvicina e spostandole leggermente a sinistra i perizoma, si slaccia i pantaloni e le poggia la cappella vicino al buco del culo. Lei si alza un po’ sulle punte per far sì che la cappella di lui finisca sulla figa, ma scivola perché è completamente bagnata.
Lo prende in mano e lo punta, ma lui non su muove molto, le sta sul collo, le respira sul collo, le da la sensazione di essere una preda ancora non del tutto in fin di vita.

Martina è disperata, vorrebbe respingerlo e prendere altre cinghiate, ma vorrebbe anche il suo cazzo dentro di lei. Non sa che fare, tra se pensa che forse sarebbe molto interessante prendere il cazzo di lui in bocca e goderselo un po’. Ma il gesto delle mani di lui sui polsi di lei era significativo. Non si muove infatti.
Quel respiro sul collo diventa sempre più prepotente, ma non accade nulla.

Alessio poco dopo si allontana di nuovo. Riallaccia i pantaloni e mette la cintura.
Non si sente più nulla adesso, se non ancora qualche voce della gente che festeggia. Martina si gira, ma non trova nessuno sul terrazzino. Non sa cosa fare, se non rivestirsi mettendo apposto gli slip e il vestito.
Decide di aspettare, non rientra a casa.

Qualche minuto dopo sente dei passi e non si gira. Delle mani la prendono per i fianchi. Modi, odori e fermezza sono diversi da prima, probabilmente non è Alessio.
Potrebbe essere chiunque della festa, o forse chiunque altro. Non si gira, sta ferma e immobile. La scena si ripete:
lo sconosciuto è dietro di lei e l’abbraccia prendendola per i fianchi, avvicinando le sue labbra al collo di lei le respira addosso. Piano piano scende con le mani lungo i fianchi, lei sussulta inarcando un po’ la schiena, esattamente come con Alessio. Scende ancora fino ad arrivare al bordino del vestito. Lo tira su molto lentamente e quando il vestito fa il balzo sui fianchi scoprendole il culo, lei allunga la mano sul cazzo di lui che è gonfio.
Non dicono nulla, ma la scena prosegue diversamente da prima: lui si slaccia i pantaloni, tira fuori il cazzo e glielo poggia sul culo. A quel punto è lei che sposta leggermente il perizoma sulla destra e si alza per farlo entrare. Ma niente nemmeno questa volta. Lo sconosciuto si allontana e sparisce.

Martina si gira, non c’è nessuno. Sta ancora ferma come se fosse legata a quella ringhiera, come se non avesse scelta. Eppure non è legata, ha le mani libere e potrebbe tranquillamente andarsene. Ma è eccitata, vuole che lui la scopi, che qualche sconosciuto la profani ancora un po’, ma dentro, non solo da fuori.
Vuole essere completamente ricoperta dalle attenzioni di ogni uomo che la possa desiderare.

Poco dopo sente ancora rumore, ma non si gira. Si avvicina qualcuno e, come se fosse bendata, non guarda, non gira nemmeno la testa, non vuole sapere chi è.
Delle altre mani la prendono per i fianchi. Anche stavolta i modi, gli odori e la fermezza sono diversi dalle due volte precedenti, non è Alessio, ma nemmeno l’uomo subito dopo d lui.
La scena si ripete: lo sconosciuto è dietro di lei e l’abbraccia prendendola per i fianchi, le infila con molta forza le mani su punto vita, stringendola forte, come se volesse averla per lui, portarla via. Piano piano scende con le mani lungo i fianchi, lei sussulta inarcando un po’ la schiena, esattamente come con Alessio e con il primo sconosciuto. Scende ancora fino ad arrivare al bordino del vestito. Lo tira su molto lentamente e quando il vestito fa il balzo sui fianchi scoprendole il culo, lei allunga la mano sul cazzo di lui che è gonfio.
Non dicono nulla, ma la scena prosegue nuovamente ma diversamente da prima: lui si slaccia i pantaloni, tira fuori il cazzo e le sussurra di chiudere gli occhi. Lei fa cenno di sì e poi si volta. A quel punto lui la mette in ginocchi e glielo punta sulle labbra apre la bocca, ma lui non entra, glielo muove un po’ sulle labbra e basta, poi la tira su per i capelli e la rimette nella stessa posizione di prima. Lo sconosciuto si allontana e sparisce. Si riveste anche lei.

Martina è eccitata e confusa. Quanto andrà avanti questo gioco?
Sono tutti gli uomini della famosa lista?
Se lo chiede ma non sa darsi risposta. Si sta divertendo anche se dopo tre spari a salve inizia ad avere il desiderio di sentirli tutti addosso.
Fissa ancora davanti a lei, ha riaperto gli occhi una volta rivolta verso fuori.

Qualche minuto dopo sente ancora dei passi e non si gira come da copione. Delle mani la prendono per i fianchi. Non è Alessio, né i due uomini precedenti. Da ogni singola presa sui suoi fianchi, capisce che sono tutti di altezze e fisicità diverse.
Lo sconosciuto è dietro di lei e l’abbraccia prendendola per i fianchi, avvicinando le sue labbra al collo, piano piano scende anche lui con le mani lungo i fianchi, lei sussulta inarcando un po’ la schiena, tutto come prima. Scende ancora fino ad arrivare al bordino del vestito. Lo tira su molto lentamente e quando il vestito fa il balzo sui fianchi scoprendole il culo, lei allunga la mano sul cazzo di lui che è gonfio. Ogni cazzo era diverso, anche questo lo riusciva a capire con una mano. Quando non puoi guardare, tutti gli altri sensi sono molto sensibili ti permettono di sentire meglio, di percepire di più, di allargare le possibilità.
Non dicono nulla e la scena prosegue diversamente da prima: lui si slaccia i pantaloni, tira fuori il cazzo e glielo poggia sul culo. A quel punto è lei che sposta leggermente il perizoma sulla destra e si alza per farlo entrare, questa si propone direttamente col culo, che ormai anche lui è ben pronto ad accogliere chiunque sia li per lei. Ma niente nemmeno questa volta accade nulla. Anche questo sconosciuto si allontana e sparisce.

Martina vorrebbe piangere e urlare, si sente incatenata. Ha voglia di andare via da li e cercare Alessio per scopare con lui ma sta ferma. È ancora immobile anche se potrebbe muoversi e andare via.

A quel punto è quasi l’una del mattino e ben 3 sconosciuti e Alessio sono stati li con lei, senza che lei fosse del tutto li con loro, senza che non fosse realmente accaduto nulla.

Dopo qualche minuto in solitudine torna un leggero rumore. Sembra familiare. È Alessio, lo capisce subito da come cammina. Le mani su fianchi sono le stesse e il fiato sul collo lo riconosce benissimo.
Senza troppi fronzoli le alza la gonna, questa volta con più decisione e senza metterci troppo. La scena è stata vissuta già quattro volte da Martina.
Alessio allunga la mano per sentire quanto è bagnata e contemporaneamente le abbassa l’intimo. La fa inarcare e senza dire nulla la penetra. Entra liscio, nessuna resistenza.
“È un’ora che aspetto” dice lei.
“È tutta la vita che aspetto di vederti con tanti uomini attorno”…
Al suono di quella frase le altre tre persone si avvicinano, uno di loro spegne la luce e chiude bene la porta finestra. Martina non vede bene chi sono, ma riconosce ormai le mani e gli odori che in realtà non le erano del tutto sconosciuti, solo che non riusciva a dare loro dei volti. Erano corpi e menti che conosceva benissimo, erano alcuni degli uomini che le avevano dato la possibilità di conoscersi, esplorarsi, di sperimentare con se stessa…

**********vanza Uomo
110 Post
Riguardo l'aspettare, riguardo il non poter scegliere chi, riguardo il non poter scegliere se ( un maschio ti possiede ).

Bel racconto, l'ho trovato una espressione efficace ed erotica della sottomissione. Credo esprima bene un tipo di sentire molto femminile, che a me piace molto lasciar venire fuori ( se è nell'animo, ovviamente) .
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