IL PRANZO

Fa caldo anzi caldissimo, quasi quanto il fiato di LUI sul collo e quel cubetto di ghiaccio passato tra i seni, la goccia ghiacciata che si ferma nell'ombelico sono un invito irresistibile ma arrivano Anna e Robin, le due amiche invitate a pranzo e LUI si ritira in cucina, vestito solo del grembiule che non nasconde, anzi mette in evidenza, il suo splendido corpo maschio, cucinerà per loro.

Il menù prevede dei formaggi stagionati da accompagnare con una marmellata di cipolla di Tropea e una di pere e noci,
seguirà un pinzimonio di verdure con salsina alla senape di Digione ed infine un'insalata di pollo in agrodolce
Le ragazze si spogliano tra baci profondi e risatine, un bottone e un bacio, un bacio e la cerniera della gonna si abbassa, una carezza e il reggiseno cade a terra, fino a rimanere nude, con solo i sandali dal tacco vertiginoso ai piedi, sono uno spettacolo che LUI non può perdere, appoggiato allo stipite della porta della cucina, la pelle lucida di sudore, i muscoli in tensione, sotto il grembiule una fantastica erezione.
Il pranzo è pronto è il momento di preparare la tavola, chiama ad aiutarlo la giovane ragazza alla pari che hanno preso sotto le loro ali, è ancora vergine ma la stanno educando poco a poco, insegnandole ogni giorno una piccola perversione nuova, oggi imparerà ad apparecchiare un corpo umano.
LUI, dopo essersi fatto una doccia accurata,
si stende sul lungo tavolo da pranzo e guida la piccola Abeba che non può restare indifferente a quel corpo statuario e sogna di salire sul tavolo e togliersi da sola la verginità impalandosi su quel membro duro, ma non andrà così, il suo padrone le ha già detto che lo farà davanti a un gruppo di suoi amici che saranno lì pronti ad asciugare le sue lacrime. Abeba si sveglia dal suo sogno ad occhi aperti e si concentra sul pranzo, posiziona i pezzi di formaggio e le marmellate sul petto , il pinzimonio e la salsa alla senape sul ventre e l'insalata di pollo sull'inguine e nello spazio che si crea tra le cosce strette di lui. Non ci sono posate sul tavolo, tutto andrà mangiato usando le mani o direttamente la bocca.
Le ragazze si avvicinano e cominciano a mangiare e mangiando dondolano i seni davanti a lui, toccano la sua pelle, parlano di quanto sono eccitate, bagnate, non è un caso, si stanno divertendo le puttanelle. Piano piano finiscono i formaggi, c'è ancora un po' di marmellata sul "piatto" non si può lasciarla lì bisogna leccare.
Prendendo i bastoncini di verdura gli fanno il solletico ed anche passandoli nella salsa alla senape, la verga, lentamente, inesorabilmente, si alza, dura, imperiosa, vogliosa; qualche goccia di salsa cade qua e là, prontamente leccata da una lingua golosa.
È stato piacevole stuzzicare l'appetito ma ora finalmente c'è il piatto forte, gli straccetti di pollo ricchi di sugo che scende lungo il mento, le ragazze si puliscono la bocca l'una con l'altra con lunghe e profonde leccate che poi chissà come, con aria innocente, proseguono fino e lungo l'asta turgida.
All'ennesimo passaggio di lingua LUI non può trattenere un gemito e il suo godimento va a mischiarsi con il sugo agrodolce rendendolo ancora più buono.
"Certo che l'hanno ripulito proprio per bene"
Questo pensa Abeba, mentre seduta su una sedia della cucina a gambe larghe, si accarezza implorando per la voglia e maledicendo la sua verginità.
LUI ha deciso che ne ha abbastanza di fare l'uomo oggetto, adesso si prenderà la rivincita e, dopo averle messe a 90 gradi appoggiate al tavolo entra ed esce a suo piacimento per chiudere in bellezza facendole inginocchiare in preghiera davanti a lui e schizzando tutto il suo godimento sui loro visi. Abeba arriva con il gelato al cioccolato che, con la scusa del grande caldo, finisce spalmato sulla pelle delle tre creature lussuriose mentre LUI, per il momento sazio, si gode lo spettacolo
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