DESIDERO ETERNO
Quello che c'è tra noi non ha un nome
è mani frenetiche
che cercano la pelle,
bocche fameliche
che cercano la carne.
Libera dal peccato originale
ma condannata
da ogni altro tribunale,
urlerò la mia preghiera
sotto i tuoi occhi predatori,
e canterò la mia lussuria
sotto il tuo corpo rapace
dimenticando la decenza,
abbandonando l'innocenza.
Mi chiamerai Lilith,
ti chiamerò Asmodeo,
e sotto un cielo di nero vestito
troveremo un nome
a questo strano infinito