Volere è piacere

*******ura Uomo
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Volere è piacere
Trovo più interessante esplorare le dinamiche che innescano un rapporto. L'emotività e i caratteri di personalità con caratteristiche e fragilità particolari. L'eros è desiderio e piacere. È la ricerca di una condizione di felicità. Se c'è questo, ogni gesto, anche semplice, può caricarsi di erotismo.

Michele e Patrizia sollevano i bicchieri per l’ennesimo brindisi. Il loro tavolino è pieno di bicchieri vuoti, la musica vivace crea una bolla acustica attorno a loro. Lui la guarda, occhi dolci, la mascella squadrata sotto la barba appena cresciuta. La testa leggermente inclinata di lato e un labbruccio nell’espressione imbambolata del viso. Anche lei occhi dolci e ride, non ha mai smesso di ridere alle espressioni di quel ragazzo conosciuto da poco tempo. Spalle larghe, torace ampio, un sorriso che mette buon umore e la leggerezza delle sue battute. Patrizia ha un vestitino azzurro in cotone che le accarezza la pelle. Le gambe nude accavallate, un cenno di seno che fa capolino dalla scollatura. Quando si muove la stoffa le accarezza la pelle, allora sente il suo corpo più vivo. È una macchina accesa, che vibra scaldandosi sotto gli occhi di lui. Si sente bella, è bella. Inutile dire che si piacciono, che quell’elettricità si traduce in desiderio nei loro corpi che bruciano. Negli sguardi si dicono tutto, tutto quello che le parole non hanno ancora comunicato. Lui poggia l’indice sulla punta del nasino di lei. Occhi negli occhi. Il pollice scivola sullo zigomo alto, accarezzando la pelle olivastra. La mano di lei è sulla guancia di Michele, la barba le accarezza i polpastrelli. Lei sorride, quando le dita di lui scendono sulle sue labbra, queste le trattengono leggermente, poi il sorriso diventa una risata che scopre i suoi denti bianchi. I corpi martellano le loro teste a colpi di ormoni, gli occhi di Michele addosso la scaldano, la bagnano: sente il suo corpo di donna reagire. Michele la desidera, sente il suo corpo rispondere, desiderarla. Si vogliono e sono felici.
La casa di Patrizia è la più vicina, si alza e lo prende per mano guidandolo fuori dal locale. Michele la segue, la raggiunge, gli è di fianco e tenendola per la mano le fa fare una piroetta. Lei lo guarda sorridendo, ammicca con gli occhi ostentando il gesto per sottolinearlo. Michele allora le fa ripete la piroetta più velocemente. Il vestitino leggero si solleva lieve, pericolosamente. Lei non se ne preoccupa e quando la piroetta si conclude prende le guance barbute di Michele e sollevandosi sulle punte va a cercarne le labbra. Un bacio voluto, lungo e assaporato. Dopo lui la guarda negli occhi e sospira estasiato. Patrizia ride ancora. Improvvisamente si sente sollevare, Michele la prende in braccio garbatamente conducendola verso la macchina. Lei cinge le braccia attorno alle spalle di lui e avvicinando le labbra al suo orecchio gli sussurra «da me» con il tono di una dolce supplica. Patrizia viene adagiata sul sedile del passeggero, poi Michele entra dall’altro lato e la vettura li conduce a casa di lei. Sguardi pieni di desiderio nel tragitto, Patrizia si sente bella negli occhi di Michele, lui la desidera.
Quando arrivano sotto casa Michele fa per prenderla di nuovo tra le sue braccia, lei vuole sentire quel suo fisico possente addosso. Gli sorride, fa una linguaccia e uscendo dall’auto gli sguscia alle spalle, accenna a volergli salire a cavalcioni. Lui la guarda con una delle sue facce che la fanno scoppiare a ridere, ma tra le gambe sente il suo sesso bruciare di voglia, sa di avere le mutandine già pregne. Raggiungono l’appartamento al primo piano con Patrizia sulle spalle di Michele. È la prima volta che lui entra in casa di lei, l’ha riaccompagnata a casa diverse volte ma non era mai salito. Lei gli indica la camera da letto scalpitando. Lui esegue, raggiungono il grande letto a due piazze, Michele accenna ad adagiarla sul letto ma Patrizia si lascia cadere sul materasso tirandoselo su di lei. Sono sul letto, lui su di lei. Ancora sguardi, un nuovo bacio. Si prendono il loro tempo, si assaporano, si sentono. Le mani forti di Michele camminano sulla pelle scoperta di lei; calda e morbida sul corpo snello e tonico. Le mani se ne impossessano con movenze lente, esplorative ma sicure, addentrandosi sotto il vestitino azzurro. Patrizia gli sbottona la camicia, scopre gli ampi pettorali ben disegnati e inizia a sbottonargli la cintura, poi la lampo. La mano si insinua negli slip, sente il tepore, l’epidermide liscia, intercetta qualcosa e poi la pelle rilassata dello scroto. I suoi testicoli ballonzolano sornioni tra le sue dita, la mano risale, sente qualcosa di teso e gonfio opporsi al suo movimento. Ne riconosce il glande scoperto e i polpastrelli vengono invischiati da alcune gocce appiccicose. Esplora quel glande e le dita di Patrizia si trovano a stringere un brevissimo corpo turgido. Teso, palpitante, bramante. Pochi secondi veloci nella testa della donna. Cosa vuole le è chiaro, è felice, si sente desiderata, sta bene e vuole sentirsi goduta da quell’uomo. Lo guarda negli occhi. Lui la osserva, trattiene il respiro, la guarda come un bambino sotto esame. Lei serrando le labbra smorza un sorriso malizioso, segue uno scambio di sguardi in cui i loro occhi si accendono in un riflesso reciproco. Allora Patrizia gli afferra energicamente i jeans facendoli scivolare in basso lungo le gambe. Gli slip sono ancora semi abbassati e il membro minuto di Michele fa capolino sul pube. Lei fa scendere lentamente gli slip lungo le sue gambe possenti senza staccare gli occhi dal suo membro teso e con un filino liquido colante. Patrizia si solleva il vestito sfilandoselo e lasciandolo cadere al lato del letto. Guarda Michele negli occhi, sente il suo desiderio mentre si sgancia il reggiseno mostrando due seni non troppo grandi ma sodi e dalle forme accattivanti. Vuole che lui glieli guardi, vuole sentirsi i suoi occhi addosso. E lui la guarda, Patrizia sente quasi la forza fisica di quegli sguardi. Un brivido le fa tremare leggermente le gambe, tanto da sentire per un attimo il bisogno di serrare le cosce. Gli sorride ancora, nutrendosi di quel suo volto imbambolato e sognante. Intanto si abbassa anche lei le mutandine mostrandosi a Michele. Il sesso liscio mostra un lieve rilievo all’altezza del clitoride evidentemente gonfio. Gli occhi di lui sul suo pube sono una scarica di adrenalina: ora ha bisogno di un contatto fisico. Guida le mani di lui sui suoi seni, se li fa stringere guardandolo negli occhi. Una lenta moina mentre il suo bacino inizia a ondeggiare lentamente per scaricare l’energia che va accumulando. Poi guida la mano destra di Michele in basso portandola sul sulla sua gemma. Lei sospira, lui socchiude le labbra. C’è gentilezza nel tocco di Michele, le manipola il clitoride, gioca con la pelle attorno. Patrizia sente i muscoli interni delle cosce caricarsi di energia, l’impulso si fa più forte, ma ora il suo obiettivo è un altro. Prende in mano il fallo di Michele, tasta il glande, le dita sotto percepiscono il vigore del tronco: è la sua eccitazione, sente il suo desiderio di maschio, la sua voglia di lei. E Patrizia sente il suo corpo di donna farsi desiderio per Michele, si toccano reciprocamente i glandi, giocano con le pelli, scoprono, muovono… Poi lei non resiste più, scende con la testa su quel membro in tensione, lo serra tra le labbra muovendolo in un ritmo frenetico mentre la lingua ne puntella in glande. Lo sente sospirare, lo sente vivo nella sua bocca fino all’esplosione densa, abbondante, liberatoria. Solleva la testa per guardarlo. Michele ha sempre quell’espressione imbambolata, le dita puliscono le labbra di Patrizia sporche del suo sperma. Si solleva sedendosi davanti a lui con le gambe a cingergli il bacino. Si guardano, si baciano. Lei guida le mani di Michele sui suoi seni, Poi gli accarezza i pettorali, le braccia dai bicipiti possenti e una mano torna a scendere al fallo ora meno vigoroso. Eppure lo sente pulsare ancora mentre le mani di lui giocano con i seni. Sente le vibrazioni su Michele provenienti dal suo corpo di donna. Lui è sereno, continua a guardarla sempre imbambolato: ha voglia di lei. E Patrizia ride felice.
*********ntom Uomo
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Tutto molto bello e scritto benissimo. Bello anche che a Patrizia non importi di venir per prima e goda a far godere Michele, anche se questo ritarderà un po' il suo orgasmo. Direi che evidenzi bene il piacere coinvolgente del puro contatto fisico e dell'energia sessuale suscitata reciprocamente, e da godere e assaporare con tutta calma, senza bisogno di correre ad avere un orgasmo dietro l'altro.
*******ura Uomo
201 Post
Creatore argomento Moderatore del gruppo 
Grazie @*********ntom, volevo far percepire che a volte il piacere del partner può essere il piacere principale e diventare un bisogno da realizzare anchde per se stessi.
*********ntom Uomo
917 Post
E direi che ci sei riuscito, @*******ura
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