In moto con Rosita

*******fun Donna
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In moto con Rosita
Uno dei miei primissimi racconti. Un esperimento fatto con un'amica che si masturbava con un sex toy davanti a me, raccontandomi la sua fantasia in quel momento.

Buona, stramba, lettura.
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Rosita si è appena ritrovata, al tramonto, in quello che sembra un hangar, l’ambiente è tutto grigio metallico e oscuro. La luce filtra dalle finestre alte.
Cerca “Il Capo”, una figura con la quale è venuta per contrattare uno scambio, un accordo per rimediare a un problema che non è stata lei a causare.
Ci sono diversi uomini, appena capisce chi tra tutta quella gente è il capo si avvicina ed iniziano a parlare. Lei gli dice di lasciare stare la sua amica, che sarà meglio per tutti comportarsi come se non fosse successo nulla. Ha in mano circa 2000€, e chiede se bastano per lasciare in pace quella ragazza.
Il Capo ride, insieme a tutti gli altri uomini nel capannone.

A quel punto inizia la paura, cerca di spiegarsi e cerca di convincerli che se loro faranno finta di nulla dalla loro parte nessuno divulgherà informazioni scomode.

Capisce che le sue parole sono vane, le sono addosso e le strappano i vestiti.

Si ritrova nuda legata ad una moto, una grossa e vecchia moto, ancora funzionante. Le mani sono bloccate dietro la schiena con del tape nero, mentre le gambe sono tenute forzatamente aperte agganciate a pesanti blocchi di cemento.
E’ filmata, e percepisce di essere in diretta dalle loro conversazioni, forse su un qualche sito tipo cam4 ma per gente danarosa, forse russi.


Piange, pensa a cosa penserà la gente, a dove finirà quel video, alla sua reputazione.

La moto è accesa, scalcia, vibra, e le vibrazioni la fanno eccitare, percepisce d’essersi bagnata. “Prima o poi finirà” pensa, si ritrova a sperare anche di avere un orgasmo, se ne vergogna… Ma no, gode, gode e non viene.

E’ buio adesso, le luci del capannone si accendono, alcune sono forse fulminate, ma tutte quelle sopra di lei funzionano perfettamente. Percepisce della professionalità in quello che le sta accadendo, in come tutto lì dentro sia messo bene in piedi.
Sente la moto singhiozzare, pensa a quanto sia stata stupida facendosi abbindolare dalla sua amica, ancora una volta.
Pensava di avere qualcosa con la quale trattare, delle informazioni, invece adesso con quel video sarà ricattabile, potrebbe rovinarle la vita.

La moto viene spenta, subito dopo anche le luci, mentre lei resta lì tutti gli altri escono ordinatamente. Urla e scalcia.

Le ore passano, sembrano giorni prima che la luce penetri nuovamente dalle alte finestre dell’hangar, sente fuori gli uccelli e deve fare pipì.
In lontananza il rumore delle moto arriva al suo orecchio, il Capo rientra con due persone, non parla. La slegano, le danno un pezzo di carta con su scritto qualcosa, lei è ancora nuda.
L’uomo le dice di non immischiarsi in cose che non la riguardano, perché ora avrà i suoi problemi a cui badare e poi la lasciano andare via.

Ora è nuda, in mezzo ad una strada di campagna, incazzata.
Inizia a camminare. Lo fa per ore. Pansa e ripensa a ciò che è accaduto, alla moto, al tape, alle luci, al video, soprattutto al video ed ancora una volta a chi lo vedrà, alla sua reputazione, ma in particolar modo si chiede quanti uomini si ecciteranno attraverso quel video. Quanti si toccheranno su di lei.

Vede una balla di fieno lungo le stradine che percorre, senza nemmeno sapere in che direzione stia andando, strappa con violenza il telo di plastica che la avvolge per coprirsi, questo graffia la pelle e puzza di marcio.
Si avvicina alla strada provinciale e ferma una macchina. La donna al volante insiste per portarla alla polizia, ma lei vuole solo andare in ospedale. Lì non le trovano alcun segno di violenza addosso. Professionisti, ha avuto a che fare con dei professionisti.

Rientra a casa terrorizzata dalla idea di dover dare spiegazioni, non trova nessuno. Si addormenta sul divano con ancora il bigliettino in mano.
Qualche ora dopo si risveglia, c’è qualcosa che deva fare e va, con altri 2000€, all’indirizzo segnato sul foglio.
Lì la aspetta un ragazzo col fare apatico e il comportamento freddo, conta il denaro e le dice di nuovo di badare ai suoi problemi e non a quelli altrui.
Rosita resta in silenzio, ascolta e poi va via…con ancora un solo tarlo in testa, domande che muoiono in gola le agitano il ventre: dov’è finito il video? quanti uomini hanno goduto guardandola lì, mentre gode sulle vibrazioni di quella moto?
Quante visualizzazioni ha fatto?

*******ura Uomo
201 Post
Moderatore del gruppo 
La paura, la vergogna, il senso del pericolo e non avere il controllo della situazione sono leve potenti per l'eccitazione.

Ricordo di una volta che caricai un mio video su un sito e dopo 24 ore avevo avuto oltre 10000 visualizzazioni. La cosa mi diede un brivido di piacere. Non mi è più capitato di averne così tante, però mi piaceva immaginare come ognuno avesse vissuto il video e che forse qualcuno aveva anche goduto guardandolo.
Non ho mai postato nulla in cui fossi riconoscibile, almeno questa è l'idea essendo video in cui mostravo solo il sesso. Mi è capitato di essere smentito anche su questo punto. Una volta stavo giocando in un sito di streaming con cam visibili a tutti. C'erano centinaia di persone connesse, quasi tutti mostravano solo i genitali. Eppure ricevetti un messaggio di una ragazza con cui chattavo da tanto tempo su un altro sito e mi aveva riconosciuto. Anche questo mi diede un brivido di piacere. Si ricordava di me sufficientemente da riconoscermi dal pene in mezzo a centinaia di altre persone.
Tutto questo per dire che innescare queste situazioni in rete può riservare sorprese e situazioni eccitanti.
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