POMPA🔥⛽ 2ª parte
Si aprivano i sorrisoni ogni volta che Mariangela tornava in visita dai giovanotti, sia per la felicità ma anche per la simpatia che faceva, vederla sempre più assidua e chiaramente desiderosa di essere guardata da tutti loro. Marco scambiò come sempre uno sguardo complice con Adriano, ma... nel farlo sembrò insistere più a fissare il ragazzo che l'avvenente signora. Adriano si sentì per la prima volta un po' stranito dal nuovo amico in quel mentre, ma non ci fece caso oltre il tempo di una manciata di secondi, occupandosi decisamente di più alla Fata che quel giorno indossava un vestito a fiori con una gonna a tubino fino al ginocchio e una parte sopra scamiciata, un po' uno stile inizi anni 60 che esaltava il suo bellissimo corpo ancora tanto invidiabile. Aveva un cappello bianco... sì era molto interessante su tutti i fronti quella calda femmina, aveva un colorito di pelle ancor più abbronzato e orecchini di perla.
Forse è giunto un po' il momento di provarci con lei eh, si disse interiormente guardandosi nel riflesso del vetro del negozio, passando le mani ai lati della testa per tirar meglio dietro i capelli ingellati. Semplicemente non restava che mostrarsi interessato a lei il successo era garantito, lo puntava tutto il tempo con i suoi bellissimi occhi azzurri la fata.
Si soffermarono un po' a parlare, lei da tigre decisa quale era, scesa dall'auto diceva e non diceva non occorreva riempire di tante parole, era tutto un abile gioco di seduzione... tutto un linguaggio del corpo, che lo teneva lì Adriano sempre più desideroso e preso dalla fata col bianco e ampio cappello, lei lanciava sguardi molto erotici proprio perché naturalmente osati senza riserve né fredda volgarità. Aveva proprio la sua età l'abile donna, oltre che un fisico giovanile eccezionale. Marco ogni tanto passava vicino notando Adriano aprire le narici, se la stava sniffando tutta la profumata femmina in calore, ad un certo punto si allontanò con un mezzo sorriso ma anche uno sguardo un po' perplesso. Perché? Era geloso che la fata fosse interessata chiaramente molto più a lui, sollecitando così un senso comparativo che mai si era presentato? anche perché non c'era stata occasione, tutte si giravano per Marco che era proprio un bel figaccione dalla testa ai piedi!
Cosa stava rendendolo incerto? per forza, facile fin lì ma adesso quel suo nuovo amico sarebbe risultato un impiastro?
Si diede appuntamento con la fata Adriano, tornò dunque con un sorrisone bello gasato e soddisfatto, Marco non poté trattenersi e sbuffò scocciato. "Geloso?"
"Dai Adriano non girà sto coltello no, uff..."
Adriano appoggiò la mano sul suo braccio, non arrivandogli alla spalla: "Senti, per me lei vuole tutti, ma sicuro guarda, impossibile una così c'ha bisogno di cazzi a nastro... è una Vaccona come finisce me, passa a te, sono solo un giocattolo" disse per consolarlo con parole che nemmeno convincevano lontanamente lui stesso.
"Ma sì dai fotte sta sega, infatti"
"Io me la merito" aggiunse Adriano in un moto di sincerità.
"E fai bene! a me chiedi? ahahah senti mo vado te dicevo che passo da zia, ma che palle, sta verso Vittorio Veneto lontanissimo da casa, uff,..." "Ma me dicevi la casa rossa e bianca vicina al ferramenta? è vicino alla sorella de mi mamma che c'ho da fa io? niente, dai t'accompagno!" disse sorridente Adriano.
"E la fata??"
"Tranquillo che ce l'ho tra quattro giorni! ahahah"
Quando raggiunta la zia, che non c'era e a cui doveva consegnare un regalo culinario da sua mamma e poco altro, aprì con una chiave di riserva. Fece per gesto gentile e grato salire l'amico ovviamente, a bere qualcosa di fresco perlomeno.
"Zia sta al mare!"
"Brava la zia!"
Non fece in tempo a dire altro che facendo per posare la sua giacchetta leggera si trovò due labbra trepidanti e assetate incollate alle sue. Adriano con uno sguardo strabico poi sospese un po' gli occhi qui e là per alcuni secondi, in shock.
Marco si staccò un poco, notando davanti a sé un volto bianco come la cera e molto turbato... anzi pure un po' spaventato. "Scusa io... io credevo che... tu..."
Dopo un po' di secondi rispose
"No io... non so chi t'ha detto di me questo."
Dopo altrettanti secondi aggiunse:
"Io lo so che qualcuno ti ha detto qualcosa, mica so scemo, e beh è parte del passato quelle"
"Io non so niente, scusami Adriano ti chiedo scusa, accidenti che me so giocato un amico tu sei bravo Adrià"
rispose il ragazzo con le lacrime che riempivano i suoi occhi azzurri dalle lunghe ciglia castano chiaro.
Adriano qualche anno prima esplorò per la prima volta la sessualità sconfinando spesso in curiosità tra maschi per come gran parte di adolescenti; quel che già vide non essere nel modo più assoluto nelle sue corde era l'approccio dominante, soprattutto riceverlo, era portato a godere del sesso oltre la banale chiavata... si eccitava tanto quando c'era sintonia mentale e agio con una persona, si sentiva piuttosto libero e senza tante pippe donava erezioni in calche di autobus, scambiato da dietro per un'esile ragazzetta mora. Aveva una sua forte innocenza nel combinarne ogni giorno attorno ai diciannove anni. Più adulto, prese più coscienza che voleva la topa. Era buono d'animo e vedere Marco distrutto dall'imbarazzo, dopo quel che poi aveva attraversato di recente, non fu piacevolissimo.
"Io non so gay, Marco, ok? Però io un porco lo sono sì, e ricordo che buono era il sapore della sb..."
"???" disse con la faccia Marco, asciugandosi le lacrime.
"Emh, coff! coff! Volevo dì, apri bene le orecchie bellino, a me non fotti, io sto trovando tope adesso... non fa girà sta cosa guai a te, non devi essere triste,
dai fammi sta pompa che me piace, e poi io a te, così sei felice io ti voglio bene! ok?? ma non farti strane idee però, sono un porco e basta mi piace talmente la topa che... e io ho bisogno, che quella mi sta facendo impazzire e come vedi ce l'ho di marmo" disse appoggiando la mano di Marco sul suo paccone regalo bello gonfio e pronto per l'azione.
Marco si mise sui ginocchi anzi quasi seduto messo un po' di sbieco per gustare comodo il sapore di quel bocconcino di Adriano, che fin dal primo incontro al bar vicino la pompa di benzina lo aveva subito attratto. Gli aveva subito trovato un fascino irresistibile, interiore e di conseguenza sempre più esteriore mostrandosi affidabile e sempre disponibile senza mai tirarsi indietro; sebbene lì per lì sembrava molto più giovane della sua età un ragazzino, i lineamenti del viso e il suo modo di fare non presentava un piccolo giovane indifeso anzi.
Quel suo essere non da cover di magazine rispetto lui gli dava un'aria più virile, accattivante che sapeva il suo fatto, tutto quel che era non gli somigliava e questo attirò a lui il bisessuale giunto in Toscana da anni, come una calamita.
Erano diversi giorni che se lo voleva fare. Trovando una dose di cautela e incertezza nel bravo ragazzo che era il suo nuovo amico, confidò nel divenire e si giocò tutte le migliori carte non solo per questo intento ma soprattutto non tradendo la sua bontà; avendo rischiato di brutto con quel bacio poco prima non restò che un delizioso lavoro di bocca con tutto l'impegno. Lo avrebbe spompinato e assaporato come l'ultima donna su questo mondo che possa godere l'ultimo cazzo della sua vita con solo un ultimo atto cioè l'ultimo pompino. Da là i suoi occhioni azzurri languidi e leggermente discendenti erano ancor più esaltati, più grandi le pupille da quell'azzurro chiaro visibilmente dilatate per la crescente eccitazione; i capelli erano giusto un po' meno corti ora e Adriano ogni tanto ne afferrava le corte ciocche castano chiaro, era piacevole passare la mano sulla sua testa sembrava di accarezzare un ubbidiente docile cane adorante. Da laggiù Marco aveva una faccia che gli diceva "fai tutto ciò che vuoi di me", certo doveva tenere anche un bel po' di fame dal canto suo ma uno così ne aveva di occasioni con donne o uomini...
Gli occhi acquosi brillavano e sbattevano molto le ciglia al contatto oculare con Adriano, il quale a pantaloni e mutande ben calate già sentiva un piacere enorme a sentirsi bagnare le bollenti palle, non aspettava altro, la bocca abile di Marco era ora piena di lui e dopo un po' di riserve mentali il suo uccello apprezzò con palese gratitudine di una erezione istantanea accompagnata da forti ansimi ingovernabili. Come sei bello Adriano gli diceva con gli occhi sempre battendo le ciglia e senza smettere di pompare, allorché il piacere crebbe forte, la mano gli afferrò la testa senza alcun modo violento ma virile e decisa, portandolo a prendere tutto bene dentro fino in gola e poi ancora mentre movimenti pelvici irrefrenabili e accellerati li condussero man mano a piaceri forti.
Dopo un inizio restìo e puramente fisiologico, fu preso da un moto di tenerezza mista a gratitudine, vederlo così ai suoi piedi non c'era mai stato nessuno e nessuna; lo faceva sentire importante e riconosciuto, un maschio capace con la sua amicizia pulita di stargli vicino e infondergli autostima, con alleanza e comprensione che non era in altri uomini né in alcuna donna. Incredibile come stava quasi nascendo una forma di legame amoroso, proprio lì nella semplicità pratica di una fellatio. Niente altro... solo lì quella.
Ma... il giorno dopo l'amicizia pur consolidata, anche così poté con rispetto seguire, quasi si fossero colmati vicendevolmente non solo di,
... e giunse così la seratina con la gran Fata, Mariangela era finalmente tutta per lui.
Scese dopo averlo fatto abbastanza attendere come donna merita, con calma accertandosi di essere impeccabile si presentò a Adriano più fica che mai una stretta gonna fino al ginocchio di morbida pelle nera, una giacca larga di pelle nera uno stile un po' anni 80 insomma con un taglio di capelli ravvivato più corto verso il collo e più alto, di fresca tinta castano freddo-viola. Cerchi argentei ai lobi, un trucco più serale e intenso, grigio scuro smoke. Labbra rosse come il fuoco.
Lo raggiunse, il ragazzo appoggiato all'auto, incedeva verso lui con passo calmo, sembrava una visione rallentata quasi sovrannaturale da un qualcuno che poteva regolare il flusso del tempo: Già a lui girò un poco la testa per l'emozione, gli batteva forte il cuore la fata che risultava persino molto più giovane quella sera oltre che di fascino di diavolessa tentatrice si avvicinò molto entusiasta dandogli tre morbidi baci a cui lui quasi sveniva. Se non si fosse reso forte in quell'istante stesso, determinato a godersi la meritata Mariangelona la stupenda donna di cui si stava innamorando forte, si sarebbe accasciato per terra come un mazzo di cavoli.
(continua)
Robbie 😻🐷