I racconti de LaRobbie 😘

I racconti de LaRobbie 😘
POMPA 1ª parte *kuss2*

Tornò nuovamente la gran Vacca, da quando affacciatasi alla stazione di servizio molti mesi prima e trovandosi là ormai con frequenza, stava regalando parecchie fantasie e immaginazioni. La Signora della station wagon blu petrolio senza smentirsi mai, con l'espressione maliziosa e sicura di sé che sanno certe femmine quando giunge la stagione calda e possono sfoggiare la loro arte di mostrarsi, arrivò per un altro pieno con il suo noto sorrisetto ripassato di eccessivo strato di rossetto su quel piccolo faccino abbronzato; quel naturale nasino all'insù decorato di poche delicate lentiggini le dava ulteriormente un'aria da porcellona, gli occhi azzurrissimi, un taglio corto ma molto gonfio di capelli tinti di biondo cenere consono alla sua età molto matura.
Non arrivava ai 55 anni ma all'epoca si sembrava leggermente più signore e adulte rispetto oggi, con ciò la signora era evidentemente allegra e spensierata poiché non se ne vedeva alcun compagno attorno pur con all'anulare una fede di quelle larghe argento molto anni 70: Probabilmente mostrarsi una vaccona irrefrenabile in barba a un marito di intuibili corna da guinness, la eccitava moltissimo... sì eccitante e ne concordavano anche i giovanotti lì, il piccolo e basso esile Adriano incluso.
*********ntom Uomo
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L'inizio promette molto bene, però si interrompe un po' presto. Più che altro, per ora fa venire molta voglia di vedere questa bella porcellona di mezza età...
perfetto le successive parti saranno più lunghe ^^ contaci
Citazione di *********ntom:
L'inizio promette molto bene, però si interrompe un po' presto. Più che altro, per ora fa venire molta voglia di vedere questa bella porcellona di mezza età...
leggi sopra e grazie mille *knutsch*
Citazione di *********ntom:
L'inizio promette molto bene, però si interrompe un po' presto. Più che altro, per ora fa venire molta voglia di vedere questa bella porcellona di mezza età...

CONTINUA:

. Aveva 25 anni il ragazzo, mingherlino e un po' sulle sue, capelli scuri lisci che arrivavano poco oltre le spalle, l'espansività un po' al minimo essenziale; ne sorrideva insieme agli altri della notevole Muccona che quel giorno più che un vestitino estivo, aveva una vera e propria sottoveste di seta bianca! mise senza alcun reggiseno sotto, arrivava ben sopra le ginocchia mostrando le sue cosce dorate con quel poco di cellulite dell'età che scatenava tempeste ormonali e comunque fantastiche tanto erano ancora toniche... perfette!
"Doveva essere una gran topa eh la Mariangela ai tempi sua!" disse Giampaolo.
"Eeh?? e perché adesso?? io la sogno tutto il giorno guarda che roba Porco D..o 🤬🔥guarda che fiha ste poccione giganti che le escono da là tra poco mmm cazzo ma guarda mmm!! torno subito" ribatté Mario divincolandosi verso il cesso.
"O grulloo ma che tocca sentì sto buhaiolo è giovane non è giovane ooh che non te c'hai la voglia te?? non la vedi che bistecca ma io non ho più parole" sbottò scherzoso ma non troppo Piero facendo volare lontano il cappello con visiera di Giampa con un colpo secco e facendo divertire tutti gli altri. Marco il nuovo collega per ora sulle sue, ma già tra loro abbastanza a suo agio, lanciò uno sguardo di complicità maschile ad Adriano per la vista di quella bella sorca di femmina che aveva aperto lo sportello per prendere un po' d'aria in più: Una visione col suo ventaglio piumoso e kitsch viola e rosso, la bambolona vintage si sventolava per bene sollevando così la parte sotto dello straccetto di seta che indossava... mostrando a loro inevitabilmente, con un faccino che fingeva nulla altrove, le sue notevoli mutandine bianche di marca con parti semi trasparenti e del pizzo molto elaborato. Adriano non meno degli altri anzi, fu colto da una erezione che mai si era visto abbassando spesso istintivamente lo sguardo e diventando rosso come un peperone, trattenendo risate molto divertite e imbarazzate.
Quel pomeriggio, diede il meglio di sé la signora. Dopo essere passata dentro per una informazione tornò in auto e quando c'era da vederla entrare o uscire con quel gioco di gambe lucide e perfette era sempre uno spettacolo forte che il tempo riusciva a rallentare quasi in certi punti fino a fermarlo e rincoglionendo tutti quei citrulli a cazzi duri e lingue penzoloni.
Col collega nuovo e fresco Adriano scambiò alcune battute sulla situazione e poco altro, e pur con ognuno una sua forma di timidezza si presero molto in simpatia. Era slanciato Marco biondiccio-castano in un taglio cortissimo un viso molto del nord da modello quasi, si sapeva anche vestire con gusto uno stile sportivo un po' anglosassone uno che insomma arrivava non solo da grande città ma che aveva viaggiato... un animo comunque un po' cosmopolita. Adriano dal canto suo pur non essendo certo da meno anche se carino in modo differente, si sentiva un po' sovrastare essendo bassino di struttura gracile e con quei sopracciglioni scuri, il ragazzo però essendo un maschio non stava certo a compararsi in termini estetici più di tanto anche perché sebbene insicuro con le ragazze aveva una facciuzza interessante e diverse in verità le intrigava.
Fatta una certa ognuno tornò a casa sua, alcuni accordarono per ritrovarsi in disco che era sabato e tutto proseguì come uno dei tanti sabati tra gnocche inarrivabili pertiche in minigonne tanto relax techno a palla e un po' da bere e divertirsi, cose semplici e bei momenti giovanili; all'ultimo però il loro nuovo amico Marco non li raggiunse, dicendo di avere impegni urgenti improvvisi e irrevocabili!

Venne mercoledì, la porcellona si presentava sempre più spesso, sembrava molto attratta da quella pompa di benzina!
"Ooh buongiorno Signora le faccio il pieno??" chiese Adriano con un sorriso monello dopo aver pulito un poco il vetro avanti come gentilmente chiestogli. La Mariangela era tutta con un vestito lungo elegante verde smeraldo, una sirena!❤ un abito estivo da sera che non ebbe certo timidezze a portare in pieno giorno con quella scollatura profonda fino all'ombelico.
Forse si stava innamorando di qualcuno tra loro lì??
Adriano era un po' in fissa su lei poi fece una faccia che diceva "hai capito la Signora!" e che Marco notò incrociando il suo sguardo col suo...scoppiò a ridere tra eccitazione e allegria con l'altro che doveva trattenersi dal lacrimare pure lui dalle risate.
"Beh? e me lo fai il pieno?" disse con eccezionale disappunto Mariangela tamburellando col finestrino tutto giù e le lunghe unghie leggermente ricurve e rosso fuoco. Certo intendeva restassero seriamente ammaliati dalla sua magnificenza rizzacazzi, e non che ridessero di lei o al suo cospetto. "Allora???"
"Sì sì certo Signora mi scusi! grazie!"
"Prego. Umf! Fate presto però."
Adriano, ricompostosi, tornò serio ed eccitato come gradiva la bella suadente Signora tutta di verde luccicosa quel giorno. Pareva un fiore era elegante non con indosso i vestitini osceni di sempre. Si cercavano con gli occhi lei e Adriano, fortemente non avendo lui però poi colto che il motivo di tutte quelle sue passate alla pompa di benzina... non era il figaccione Marco né altri ma decisamente più lui. Quel ragazzo bassino e scuro dalle spalle un po' piccole, le mani tozze con quei tanti peletti al dorso erano per lei un bel biglietto da visita. Il tipo di nome Adriano che in quella stazione di benzina di gran passaggio in punto stretegico, si occupava alla fine di lavorare e portare a casa la pagnotta alla bisognosa famiglia, divertendosi sì come ogni ragazzo ma poi avvolto in suoi pensieri a volte malinconici anche quelli un po' dell'età e un po' di traversie che lo avevano fatto crescere.
Queste situazioni invece stuzzicanti erano la vita! era un porcellino Adriano: Lo aveva già espresso, anche se per come era lui gli sarebbe piaciuto trovare amore... non necessariamente un legame fisso ma forma di grazia e amore. Gran parte delle ragazze non lo notava neanche, e pur vero di alcune interessate lui non s'accorgeva... fino a quando capì che queste tipologie di ragazze piene di amore e passione non di una fighezza canonica serbavano un fascino mentale molto forte spesso.
Trovò amicizie femminili e intanto la bella porcellina matura era ormai di casa alla pompa: Diventando un attimo più cosciente di sé e sicuro come maschio, poté cogliere che la bella topolona Mariangela se lo voleva fare. Se lo voleva fare per bene.

🐮
(continua)
POMPA🔥⛽ 2ª parte


Si aprivano i sorrisoni ogni volta che Mariangela tornava in visita dai giovanotti, sia per la felicità ma anche per la simpatia che faceva, vederla sempre più assidua e chiaramente desiderosa di essere guardata da tutti loro. Marco scambiò come sempre uno sguardo complice con Adriano, ma... nel farlo sembrò insistere più a fissare il ragazzo che l'avvenente signora. Adriano si sentì per la prima volta un po' stranito dal nuovo amico in quel mentre, ma non ci fece caso oltre il tempo di una manciata di secondi, occupandosi decisamente di più alla Fata che quel giorno indossava un vestito a fiori con una gonna a tubino fino al ginocchio e una parte sopra scamiciata, un po' uno stile inizi anni 60 che esaltava il suo bellissimo corpo ancora tanto invidiabile. Aveva un cappello bianco... sì era molto interessante su tutti i fronti quella calda femmina, aveva un colorito di pelle ancor più abbronzato e orecchini di perla.
Forse è giunto un po' il momento di provarci con lei eh, si disse interiormente guardandosi nel riflesso del vetro del negozio, passando le mani ai lati della testa per tirar meglio dietro i capelli ingellati. Semplicemente non restava che mostrarsi interessato a lei il successo era garantito, lo puntava tutto il tempo con i suoi bellissimi occhi azzurri la fata.
Si soffermarono un po' a parlare, lei da tigre decisa quale era, scesa dall'auto diceva e non diceva non occorreva riempire di tante parole, era tutto un abile gioco di seduzione... tutto un linguaggio del corpo, che lo teneva lì Adriano sempre più desideroso e preso dalla fata col bianco e ampio cappello, lei lanciava sguardi molto erotici proprio perché naturalmente osati senza riserve né fredda volgarità. Aveva proprio la sua età l'abile donna, oltre che un fisico giovanile eccezionale. Marco ogni tanto passava vicino notando Adriano aprire le narici, se la stava sniffando tutta la profumata femmina in calore, ad un certo punto si allontanò con un mezzo sorriso ma anche uno sguardo un po' perplesso. Perché? Era geloso che la fata fosse interessata chiaramente molto più a lui, sollecitando così un senso comparativo che mai si era presentato? anche perché non c'era stata occasione, tutte si giravano per Marco che era proprio un bel figaccione dalla testa ai piedi!
Cosa stava rendendolo incerto? per forza, facile fin lì ma adesso quel suo nuovo amico sarebbe risultato un impiastro?
Si diede appuntamento con la fata Adriano, tornò dunque con un sorrisone bello gasato e soddisfatto, Marco non poté trattenersi e sbuffò scocciato. "Geloso?"
"Dai Adriano non girà sto coltello no, uff..."
Adriano appoggiò la mano sul suo braccio, non arrivandogli alla spalla: "Senti, per me lei vuole tutti, ma sicuro guarda, impossibile una così c'ha bisogno di cazzi a nastro... è una Vaccona come finisce me, passa a te, sono solo un giocattolo" disse per consolarlo con parole che nemmeno convincevano lontanamente lui stesso.
"Ma sì dai fotte sta sega, infatti"
"Io me la merito" aggiunse Adriano in un moto di sincerità.
"E fai bene! a me chiedi? ahahah senti mo vado te dicevo che passo da zia, ma che palle, sta verso Vittorio Veneto lontanissimo da casa, uff,..." "Ma me dicevi la casa rossa e bianca vicina al ferramenta? è vicino alla sorella de mi mamma che c'ho da fa io? niente, dai t'accompagno!" disse sorridente Adriano.
"E la fata??"
"Tranquillo che ce l'ho tra quattro giorni! ahahah"
Quando raggiunta la zia, che non c'era e a cui doveva consegnare un regalo culinario da sua mamma e poco altro, aprì con una chiave di riserva. Fece per gesto gentile e grato salire l'amico ovviamente, a bere qualcosa di fresco perlomeno.
"Zia sta al mare!"
"Brava la zia!"
Non fece in tempo a dire altro che facendo per posare la sua giacchetta leggera si trovò due labbra trepidanti e assetate incollate alle sue. Adriano con uno sguardo strabico poi sospese un po' gli occhi qui e là per alcuni secondi, in shock.
Marco si staccò un poco, notando davanti a sé un volto bianco come la cera e molto turbato... anzi pure un po' spaventato. "Scusa io... io credevo che... tu..."
Dopo un po' di secondi rispose
"No io... non so chi t'ha detto di me questo."
Dopo altrettanti secondi aggiunse:
"Io lo so che qualcuno ti ha detto qualcosa, mica so scemo, e beh è parte del passato quelle"
"Io non so niente, scusami Adriano ti chiedo scusa, accidenti che me so giocato un amico tu sei bravo Adrià"
rispose il ragazzo con le lacrime che riempivano i suoi occhi azzurri dalle lunghe ciglia castano chiaro.
Adriano qualche anno prima esplorò per la prima volta la sessualità sconfinando spesso in curiosità tra maschi per come gran parte di adolescenti; quel che già vide non essere nel modo più assoluto nelle sue corde era l'approccio dominante, soprattutto riceverlo, era portato a godere del sesso oltre la banale chiavata... si eccitava tanto quando c'era sintonia mentale e agio con una persona, si sentiva piuttosto libero e senza tante pippe donava erezioni in calche di autobus, scambiato da dietro per un'esile ragazzetta mora. Aveva una sua forte innocenza nel combinarne ogni giorno attorno ai diciannove anni. Più adulto, prese più coscienza che voleva la topa. Era buono d'animo e vedere Marco distrutto dall'imbarazzo, dopo quel che poi aveva attraversato di recente, non fu piacevolissimo.
"Io non so gay, Marco, ok? Però io un porco lo sono sì, e ricordo che buono era il sapore della sb..."
"???" disse con la faccia Marco, asciugandosi le lacrime.
"Emh, coff! coff! Volevo dì, apri bene le orecchie bellino, a me non fotti, io sto trovando tope adesso... non fa girà sta cosa guai a te, non devi essere triste,
dai fammi sta pompa che me piace, e poi io a te, così sei felice io ti voglio bene! ok?? ma non farti strane idee però, sono un porco e basta mi piace talmente la topa che... e io ho bisogno, che quella mi sta facendo impazzire e come vedi ce l'ho di marmo" disse appoggiando la mano di Marco sul suo paccone regalo bello gonfio e pronto per l'azione.

Marco si mise sui ginocchi anzi quasi seduto messo un po' di sbieco per gustare comodo il sapore di quel bocconcino di Adriano, che fin dal primo incontro al bar vicino la pompa di benzina lo aveva subito attratto. Gli aveva subito trovato un fascino irresistibile, interiore e di conseguenza sempre più esteriore mostrandosi affidabile e sempre disponibile senza mai tirarsi indietro; sebbene lì per lì sembrava molto più giovane della sua età un ragazzino, i lineamenti del viso e il suo modo di fare non presentava un piccolo giovane indifeso anzi.
Quel suo essere non da cover di magazine rispetto lui gli dava un'aria più virile, accattivante che sapeva il suo fatto, tutto quel che era non gli somigliava e questo attirò a lui il bisessuale giunto in Toscana da anni, come una calamita.
Erano diversi giorni che se lo voleva fare. Trovando una dose di cautela e incertezza nel bravo ragazzo che era il suo nuovo amico, confidò nel divenire e si giocò tutte le migliori carte non solo per questo intento ma soprattutto non tradendo la sua bontà; avendo rischiato di brutto con quel bacio poco prima non restò che un delizioso lavoro di bocca con tutto l'impegno. Lo avrebbe spompinato e assaporato come l'ultima donna su questo mondo che possa godere l'ultimo cazzo della sua vita con solo un ultimo atto cioè l'ultimo pompino. Da là i suoi occhioni azzurri languidi e leggermente discendenti erano ancor più esaltati, più grandi le pupille da quell'azzurro chiaro visibilmente dilatate per la crescente eccitazione; i capelli erano giusto un po' meno corti ora e Adriano ogni tanto ne afferrava le corte ciocche castano chiaro, era piacevole passare la mano sulla sua testa sembrava di accarezzare un ubbidiente docile cane adorante. Da laggiù Marco aveva una faccia che gli diceva "fai tutto ciò che vuoi di me", certo doveva tenere anche un bel po' di fame dal canto suo ma uno così ne aveva di occasioni con donne o uomini...
Gli occhi acquosi brillavano e sbattevano molto le ciglia al contatto oculare con Adriano, il quale a pantaloni e mutande ben calate già sentiva un piacere enorme a sentirsi bagnare le bollenti palle, non aspettava altro, la bocca abile di Marco era ora piena di lui e dopo un po' di riserve mentali il suo uccello apprezzò con palese gratitudine di una erezione istantanea accompagnata da forti ansimi ingovernabili. Come sei bello Adriano gli diceva con gli occhi sempre battendo le ciglia e senza smettere di pompare, allorché il piacere crebbe forte, la mano gli afferrò la testa senza alcun modo violento ma virile e decisa, portandolo a prendere tutto bene dentro fino in gola e poi ancora mentre movimenti pelvici irrefrenabili e accellerati li condussero man mano a piaceri forti.
Dopo un inizio restìo e puramente fisiologico, fu preso da un moto di tenerezza mista a gratitudine, vederlo così ai suoi piedi non c'era mai stato nessuno e nessuna; lo faceva sentire importante e riconosciuto, un maschio capace con la sua amicizia pulita di stargli vicino e infondergli autostima, con alleanza e comprensione che non era in altri uomini né in alcuna donna. Incredibile come stava quasi nascendo una forma di legame amoroso, proprio lì nella semplicità pratica di una fellatio. Niente altro... solo lì quella.
Ma... il giorno dopo l'amicizia pur consolidata, anche così poté con rispetto seguire, quasi si fossero colmati vicendevolmente non solo di,

... e giunse così la seratina con la gran Fata, Mariangela era finalmente tutta per lui.
Scese dopo averlo fatto abbastanza attendere come donna merita, con calma accertandosi di essere impeccabile si presentò a Adriano più fica che mai una stretta gonna fino al ginocchio di morbida pelle nera, una giacca larga di pelle nera uno stile un po' anni 80 insomma con un taglio di capelli ravvivato più corto verso il collo e più alto, di fresca tinta castano freddo-viola. Cerchi argentei ai lobi, un trucco più serale e intenso, grigio scuro smoke. Labbra rosse come il fuoco.
Lo raggiunse, il ragazzo appoggiato all'auto, incedeva verso lui con passo calmo, sembrava una visione rallentata quasi sovrannaturale da un qualcuno che poteva regolare il flusso del tempo: Già a lui girò un poco la testa per l'emozione, gli batteva forte il cuore la fata che risultava persino molto più giovane quella sera oltre che di fascino di diavolessa tentatrice si avvicinò molto entusiasta dandogli tre morbidi baci a cui lui quasi sveniva. Se non si fosse reso forte in quell'istante stesso, determinato a godersi la meritata Mariangelona la stupenda donna di cui si stava innamorando forte, si sarebbe accasciato per terra come un mazzo di cavoli.


(continua)
Robbie 😻🐷
POMPA🔥⛽ 3ª e penultima parte

Entrati in macchina, Adriano doveva stare attento a non distrarsi troppo alla guida per la bella passeggera affianco, seduta quella sua gonna se ne tendeva a salire verso metà coscia lasciando intravedere le giarrettiere. Doveva un po' stare attento! e al tempo stesso rilassarsi. Di cosa aveva paura? e sebbene comprensibile doveva stare tranquillo giocare le sue carte, che ad agitarsi troppo era garantita una figuraccia... o certo una serata sprecata come un coglione.
Scrollò la testa per darsi più tono e iniziò a chiacchierare allegramente con lei. Dopo averle chiesto se gradiva un po' di sottofondo musicale, la radio passava un po' tutto, fu lasciata con volume moderato a una house progressive abbastanza ipnotica e erotica, sempre meno subliminale e più zozza... anche la Signora era un po' in trance, più che altro per quel giovane polletto accanto a lei così vicino con le sue vibrazioni palpabili e tese sessualmente. Dopo una leggera cena e drink con la casa finalmente libera tutta per lui quel finire di agosto 2000, iniziarono a limonare lei gli afferrava sensualmente i lunghi capelli scuri, era rapita da quel ragazzo così caldo e verace così semplice e poco degnato dalle ragazze... una faccetta un po' da schiaffi un sorrisetto irresistibile da quelle labbra carnose. Aveva una fisionomia marcata che alla Mariangela l'aveva fin da subito attirata, lo riempiva di baci era praticamente cosparso su tutto il volto e il collo e poi le spalle le orecchie il naso... di colpo si ritrovò in mutande e lei rimasta in intimo nero, era fantastica da lì gli donò un streap tease con quel poco che le era rimasto indosso e sapeva far sognare lei... era capace di arrapare in giro anche sfilandosi corti guanti o togliendosi sciarpe di lana vestita col pesanti paltò invernali, charme che le prime volte alla pompa era lì per lì persino stato sottovalutato. Lei era stata quel momento una tardona con scandaloso vestitino da bagasciona, ogni giorno che passava Mariangela era più bella di una bellezza che relativizzava ormai del tutto i suoi anni e che tutto poteva.❤
"Chi sei, tu, dimmi!" disse lui con enfasi afferrandola con fame, la prese tra le braccia lui rispetto lei un lillipuziano basso un tappo e più esile ancora, la teneva come lo sposo regge la sua sposa, la portò nel letto affianco ben più ampio la adagiò e ci si tuffò letteralmente quasi con un impaccio dell'età e della sua età la passione infuocata. Lei fermò l'istante accarezzandogli il viso con gli occhi persi una nell'altro, lui ricambiò tutti quei baci sul corpo e istintivamente andò verso l'agognata meraviglia delle meraviglie. Teneva un bel triangolo pulito e definito, castano e morbido, le onde di pelo di quella gran micia si facevano amare all'istante anche loro. Pelo che lui ebbe cura di lucidare e bagnare un po' con la sua calda abbondante saliva, qualche peletto gli restò ai lati fino alle guance e sputandoli dalla bocca con rumorini labiali molto buffi, passando poi al clitoride, bello gonfio non aspettava altro da tempo. La bacio' lì con le sue labbra morbide e grandi, era bellissimo per lei sentire baciare lì era il top del piacere: Percepiva molto bene la bocca del suo partner con la sua fregna, bisogna dire che il suo consorte era un riccone pure più adulto di lei erano sposati dagli anni 60 un po' all'antica ben poco ci sapeva fare a letto, missionarie e grande sbatti sbatti e da maschilista arricchito e stupido stava a sbavare sulle ragazzine anziché dedicarsi al piacere della moglie. Ne era nato un figlio di dieci anni più grande di Adriano, un imprenditore che si era stabilito in America uno molto educato e a modo, protettivo verso l'umile madre che rimasta incinta a vent'anni non si era goduta davvero la vita fino ai 35 anni su per giù o almeno non con dovuta leggerezza. Gli prese la testa al ragazzo e se lo portò alla bocca, se ne sarebbe rimasta solo incollata con le labbra sulle sue, il mondo era loro.

Ancora lo teneva stretto a sé, si rese conto di baciare lui, lui, non solo la gioventù non solo il sapore delle cose perdute; e lui la ghermiva tutta in un intreccio tutto avvinghiato come una pianta rampicante al più bello degli alberi si rese conto di baciare lei, lei non solo la Vaccona dell'Agip non la fata non il sogno né una bella femmina matura di tante da decidarci lunghe schizzate da tardo adolescenti. Non era un piacere velato che sfiori l'Edipo non era fantasie con donne in età, ormai erano gli amanti erano l'amore.
Tra tutti quei bacioni e carezze la donna prese in considerazione di farsi sbattere ora parecchio bene, gli sussurrò all'orecchio procurandogli un forte brivido freddo.
"E mo sbattimi, stallone. Devi farmi gridà 'ome la Troia he so, e che c'ho bisogno. Sfonda, 'ome mai te sei sogna de fare ogni volta che te sei sbattuto il 'AZZO nella vita tua. FOTTIMI! Hai capito 'osa ho detto porco, e me devi apri 'ome na 'ozza ovvìa. Dai, da amore... dai porco che sei"

(continua)
POMPA🔥⛽ 4ª e ultima parte

Trovatisi un attimo in piedi la ghermiva con più ardore, le prese i polsi con la grazia di un tango, la sua dorata schiena e arcuata con le braccia gentilmente trattenute dietro, il seno generoso leggermente sceso per l'età ora esaltato e ben sollevato in quella figura a S del suo corpo tanto eccitato e in fiamme; sotto le scapole quasi a metà schiena si faceva deliziare di altri baci, la testa reclinata gli occhi socchiusi che sempre più roteavano per l'estasi, la gamba che andò istintivamente a passare quasi dietro Adriano lo avvinghiava e lui col pube avanti le spalle arretrate, quel culo di Mariangela era uno spettacolo, cazzo! lo accarezzò vicino al fianco e poi, un bel ceffone a quel pallone che già così rosso e tondo pareva un'anguria ben incisa al mezzo, un doppio pallone dalla pelle di seta pronto a scoppiare e sussultare di ulteriori sculacciate. Non ebbe problemi a darle ancora un paio di schiaffi su quel gran popò, era quello che voleva lei! ne avvertiva benissimo via via il piacere le voglie gli inviti della donna. Lui in fremito non resistendo più fece come per strattonarla, spingerla una danza davvero pareva, in alcun modo aggressiva e all'apice massimo di erotismo... e poi ancora spingendola e portandola a sé lei dopo un'altra spinta e un'altra presa passionale si gettò nel letto e mettendosi a quattro zampe si lasciò sfilare di dosso il nero tanga, se lo intrecciò tra le dita Adriano e con quello così setoso e coi pizzi così profumato di donna si diede gli iniziali colpi di sega mentre con l'altra mano accarrezzava i glutei arrivando alla divisione profonda nel mezzo: Era sgocciolante Mariangela, passò la mano bene dal pube e poco sopra alla passera al visibile culo raccogliendo tutta quella fragranza sul palmo, e se la leccò seguendo alcuni colpi più decisi al cazzo per renderlo di ferro.
La penetrò. Si sentì deliziare da un pompino con la fica, le mucose erano calde e bagnate bistecche crude che lo avvolgevano, gli accarezzavano il cazzo, si giravano tutt'attorno ad esso senza smettere di farlo impazzire dal piacere... anche per lei naturalmente era uno sballo sentire un ragazzo così maschio e caldo in lei, sentirne la tensione testosteronica a mille, odoroso e coi suoi gemiti a tratti quasi piagnucolosi i grugniti feroci di quel ragazzo.
Ai tempi suoi era appena un fagottino in fasce, quando lei a trent'anni stava già facendo gran corna a quel volgare di Edoardo figlio di uno tra più ricchi sfondati del tempo.
Che meraviglia... era un sogno che si avverava per Adri, anzi nemmeno sognato non ci aveva mai sperato a una situazione così.
Adriano ne aveva passate tante già fin lì e altre ne avrebbe vissute. La donna aveva rappresentato carezzevolmente per diverse ragioni la conquista senza fatiche e dolori, un sentimento sincero e ricambiato, fin da subito la spensieratezza il coraggio che lui dalla sua giovane età insicura non s'era concesso fin lì. Gli aveva sanato un principio di depressione che poteva svilupparsi seriamente da un paio di lutti importanti. Marco dal canto suo, gli restò amico ed entrambe queste persone ebbero amore di non stargli addosso con richieste, uno col rispetto del suo essere Adriano un eterosessuale fondamentalmente, l'altra lasciandolo sperimentare e vivere la vita e incontri femminili poiché sapeva di essere tanto più grande e che amarlo era volerlo felice, libero in ogni modo e in tutta la misura possibile. Senza limiti. Senza diti puntati e rimproveri. Libero di essere. Come si lascia volare a noi una farfalla.
Cos'è pillola rossa? vuoi sapere la verità delle cose e di hai davanti? ma quando tutto è investito dell'amore può fare così male o essere opportunità?
Lui era tornato ed era fottutamente vivo, più che mai!
Sono tutti ai piedi di Adriano, quel ragazzetto mingherlino e piccino bullizzato che piangeva lacrimoni quando nei pulman finiva schiacciato ai posti in fondo, obbligato tra le grasse risate delle compagne e dei compagni a scherzi perfidi. Tutti ora spompinano Adriano adesso, lui ignorato lui "bruttarello", lui cane trattato a pesci in faccia da tutti.
Incontrò gente pessima anche, poiché la vita non è una favola zuccherosa è molto di più: Poche gioie amorose successive e storie che finirono male lasciando terra bruciata in lui e attorno. Ma la rivincita è possibile per tutti, il giorno della manna dal Cielo giunse e lui poté godere del vero Amore.
Ovunque era Adriano, nelle corolle dei fiori nei prati nei girasoli, era nel vento era nei profumi della campagna, era la vita che non smette di stupire.
A volte penso sia pure un folletto.
È tutti i cazzi. È cose sparse le più belle che io vivevo, lui è tutto.

"Caspita" mi sentii rispondere da Rivelli. "È una storia eccitante non ho motivo di nasconderle che fa sognare. Le ha raccontato davvero questo Adriano?"
Non dissi sì e non dissi no. Sorrisi posando il mio sguardo un po' lateralmente.
"Esiste Adriano?"
Lo guardai e ne capì subito che in effetti non era fondamentale estorcere da me se ci fosse un Adriano... anche perché non era certo affar suo, pur fosse lì per seguirmi. Era già la settima seduta con lui non avevo avuto enormi difficoltà a raccontare quel che mi passava per la testa, la prassi per la conferma di invalidità aveva stabilito che fossi per un certo periodo seguita nonostante facessi io volentieri a meno delle cure da tanti anni. Non avevo orgoglio o vergogna anzi valutai che potevo esprimere qualcosa di bello dalla mia esperienza, un po' un peer a mio modo (una dolce affiancatrice per altri pazienti sofferenti). Non parlavo mai con Rivelli d'altro se non di quelle mie storie la chiave del mio animo, tutto il resto di informazioni cosa contava?
"Adriano è molto innamorato" mi disse entrando così meglio "nel loop", nel mio modo di vedere la cosa perché ne parlava al presente come uno esistente e a me molto caro in ogni caso. "Ed è amato anche dal suo nuovo amico. Lei è felice di questo, vero?"
"Certo"
"... Le va di parlarmi un po' di lei, come va in famiglia, come sta?"
Pensai che ancora era presto. E poi quello era già parlare di me, anche se sapevo di non voler stare separata dalla realtà ancora a lungo, avrei deciso io quando tornare.
"È presto"
"Giusto. Ha ragione si dia i suoi tempi"
Certo Rivelli era incantato da tutto questo. Non ero come altri pazienti lui lo sapeva. Non ci sarei finita io spennata mentalmente, mi piaceva raccontargli queste cose. Comandavo io i medici, da sempre e comunque, presto avrei avuto la visita e ideai qualcosa di stuzzicante e divertente alla noiosa circostanza. Rivelli lo tenevo per le palle pure lui, non meno perché lo trovavo emozionato al mio cospetto ogni volta... gli avrei presto narrato dei folletti e dei funghi magici del bosco, di come Adriano a cui non sembrava poter dimenticare Mariangela incontrò altre e più straordinarie creature di fascino erotico pazzesco.


FINE
FINISCIMI


Mi sentì sempre più.
Iniziò a entrare dentro di me, gli sembrava di affondare un coltello nel burro, dei rumorini delicati accompagnarono la penetrazione, particolari... quasi impasto e acqua, e scoppiettìo delicato. Erano le bollicine dei miei fluidi che risalivano dal piccolo foro come una pronta ebollizione. Forellino in grado di aprirsi bene, e molto affamato evidentemente.
Iniziò a sentirsi avviluppato dal mio sesso, strinsi i muscoli ma così facendo il piacere al limite sarebbe giunto dunque resistetti un po' mentre lui restò per diversi secondi a godere quello stato perfetto. Il posto perfetto.
I miei fasci muscolari lo avvolgevano sempre più, una sega e molto di più gli facevano strofinandosi tutt'attorno... l'Onniscienza di Madre Natura è senza fine se ha saputo fornirci corpi coscienti, capaci di sentire il piacere e procurarlo al partner senza il minimo ragionamento a livelli sempre superiori. Questo dovrebbe dirci già molto sulla vita e su noi.
In verità addentrarsi per lui era sempre qualcosa di scioccante, non era una esperienza normale come dire pur essendo la più naturale e umile, lo portava a scoprire svolte e sentieri di carne e effetti di dirompente sovraeccitazione sempre inediti e da scoprire ancora. Una Fica penso che pur vero non finisce mai e il suo Mistero è il godimento da preservare e invogliare.
Intanto i miei flussi di umore abbondavano come fiumi straripanti in certi giorni di pioggia qui verso nord, un suono meraviglioso uno squash squash piuttosto sonoro deliziava sempre le sue orecchie; a ciò iniziai a titillarmi il clitoride e fargli le facce cioè lanciare sguardi da maiala, a loro modo esasperate e un po' buffe e proprio per questo eccitantissime... iniziai a tremare già nel fargli le facce da Porca qual sono, passandomi la lingua nelle labbra insistentemente e invitando con lo sguardo a martellarmi senza più alcuna riserva e pietà. Muovevo i fianchi con maggiore enfasi e trasporto, andulante e sinuosa, ipnotica e determinata. Iniziò ad affondare con minor riguardo dell'inizio, dopo pochi secondi dalla mia faccia un poco stupita a tale impeto suo, sapevo che era questo che volevo. Fottimi dissi devi fottermi, e dai fotti, fottimi tutta che ho bisogno e dai stronzo fotti.
Sussultai per l'istante di un battito di ciglia, avevo fatto bene a dirgli così? Sì essendo che era il piacere a percorrermi tutta e di cui lui aveva bisogno non meno anzi, sì mi disse con gli occhi e io di nuovo a fare la cattiva ragazza.
E dai che devo squirtare dai, gli sussurrai, mi baciò ficcandomi la lingua tutta in bocca quasi fino alla gola e passandomela tutta in faccia come un cane in frenesia e gratitudine al padrone mancatogli da molti giorni... ti amo mi disse con dolcissima voce, poi me lo disse una seconda o terza con tono infuocato seguito da grugniti, e adesso prendi questo puttana ed io quanto, quanto l'ho amato anche lì mio Dio!
prese i miei larghi fianchi con l'impeto aggressivo di predatore affamato e a digiuno, affondò più veloce e a fondo, indietreggiando e poi colpendo, tah! TAH! sempre più veloce TAH TAH TAH TAH e vi posso giurare sembrava non voler mai più smettere ed io, che godevo come una lurida puttana, ci sarei anche potuta morire sotto dalla felicità che sentivo profonda... la pace tra lo spirito e la carne di tutto il genere umano fu compiuta. Lo amavo, e con lui potevo essere anche questo e oltre. Godere. Godere per sempre.
Urlando come mai avrei pensato, uscendo versi e gemiti che mai avrei immaginato. Anche lui.
Tremammo fortemente potendo percepire entrambi tra le cose le pulsazioni sanguigne dei nostri sessi toccarsi.
Sbrodolavo fluidi della consistenza di sperma, sì, quella stanza odorava di noi... lui impazziva al mio profumo. Caldo, morbido, dolce che là sudati per come eravamo esaltava un aroma selvaggio e puzzoso.
Che meraviglioso profumo.
Allorché lo guardai negli occhi, presi il suo viso dolcemente tra le mani tremanti, gli dissi Ti AMO con tutta l'espressività e sentimento che potei e lì fu toccante. Ti amo, ti amo, ti amo gli dissi poi gli sfiorai il lobo con le morbide labbra e gli sussurrai Finiscimi.
Dopo una raffica di colpi io squirtai che manco sapevo l'esistenza di questo termine né che questo poteva essere l'effetto, mi girava tutto attorno era stupendo tutta avvampata e calda in faccia i capelli in faccia e poi di nuovi gettati sul cuscino, dopo pochi secondi e avendo resistito in modo ammirevole forse con la forza dell'amore non so, ebbene mi gettò tanta densa crema calda come mai aveva fatto prima nella vita...
si accasciò sfinito tra le mie braccia ucciso da me e pronti l'indomani alla nostra piccola dolce morte.
Di questo accadimento che fu la prima notte con lui sono certa il mondo intero ne abbia tratto un dolcissimo beneficio per sé tutto, perché l'Amore resta più del resto nella Pietra e nella Storia.


8.5.22 Robbie *love4*
I SEGRETI DEL CUORE 1ª puntata

Scrivo questa storia mentre percepisco la mia intimità carnale in via di eccitazione, penso che seguirà a scorgare maggiore quantitativo di fluido lubrificante e mi interessa farci proprio in questo stesso momento una produzione narrativa anziché stimolarmi coi video e massaggiarmi la parte.
Posso pensare di scriverla proprio per il fine di sbrodolare abbondantemente mentre metto giù queste parole, credo sia anche bello e importante che uno si accinga a scrivere erotismo anche per questo effetto senza necessariamente far sognare allo stesso preciso intenso modo tutti quanti.
Presumo avrà per qualità di questo scopo dei punti forse non chiari, o ermetici, vaghi o meno, a me interessa sbrodolare senza tergiversarne, merito di godere e tanto.
Che pezzo di carne, gli disse accanto Gabriella con tono entusiasta e esclamativo, dalla sua voce calda di donna oltre i cinquant'anni. Gabriella una signora definibile come "bellezza comune", una donna molto, molto normale se con questo si intende anche una dallo stato d'animo instabile, amante di Bacco su cui non di rado tuffare e sciogliere tutte le proprie preoccupazioni e patemi vari, una con capelli aridi acconciati alla buona e di color covone di paglia.
Lui manco se la sarebbe filata di striscio, di non molto più giovane pure lui definibile come uomo oggettivamente comune anzi al di sotto anche per il parametro, bassino spalle strette e una sopraccigliata che non finiva mai a corredare quella calda creatura pelosa verso la mezza età. Aveva un modo di essere Alfredo che però allorquando si apriva agli altri con fiducia era in grado di intrigare progressivamente, sebbene non riservasse una enorme considerazione di sé anche in termini di attrattiva. La sfilata di modelle che erano giunte in quella cittadina per un evento, era concomitante come fase al recupero sempre più completo della vista di Alfredo a cui ormai già da due mesi era stato fatto un delicatissimo intervento innovativo che univa staminali e anche la tecnologia futuristica, era stata una serie pionieristica di operazioni chirurgiche nel campo della cecità e di quanto attinente agli occhi, possibilità che s'era affacciata per merito della sua Rosita l'amore della sua vita che con le sue mille e una risorse era riuscita anche ad accedere alle stanze più esclusive e inaccessibili delle istituzioni sanitarie e delle farmaceutiche e di tutti davvero tutti i contesti sanitari mondiali coi suoi esponenti e pezzi grossi con le sue qualità diplomatiche soprattutto orali. Rosita insomma aveva fatto tanti di quei pompini da sentirsi anche un po' provata e debole, ma raggiungendo il suo scopo, candidare il suo Alfredo all'esperimento insieme ad altri trenta e permettergli il recupero pieno della vista. Naturalmente emerso dalla condizione erano tanto felici e ancor più uniti e innamorati sempre se all'indissolubile totale possa esserci qualcosa di maggiore da aggiungere.
Lui riceveva stimoli visivi che lo accesero sessualmente, se già l'amore che provava per Rosita lo mandava ai matti, poter vedere ora esponenziava il tutto in quella mente come un fottuto flipper impazzito con lucette intermittenti di tutti i colori e successioni senza tregua di visioni e forme. Una cazzo di palla da discoteca anni 70 mutante e irradiante quella sua testa ora, roba di una raffinatezza lisergica che meritò i suoi tempi per stabilirsi e tutte le cautele del caso. Bisogna anche dire, che in quella condizione di cecità fin lì lui non è che fosse più spento sotto il piano sessuale... anzi! infatti gli altri sensi erano come più attenti e sensibili, il suo cuore era più in ascolto e recettivo, un limite che poteva trascenderla anche quella sua sessualità connaturata nuotando nell'immaginazione e nel beneficio del dubbio e della non definitezza con effetti non da poco era un gran porco caldo e eccitante insomma il polpettino.
Questo fu per sempre, un affinamento del suo saper amare che il ritorno ai colori e alle forme definite e alle cose visibili non poté portare comunque via. Rosita che era sensibile ne teneva una emozione a volte agitata, spettinata anche più di Alfredo, del fatto che presto si sarebbe reso conto delle gnocchezza in giro e di come una volta poi ristabilita la connessione tra cervello e stimoli visivi avrebbe realizzato di quanto fa tirare il cazzo una bella fata in minigonna Cristo di Dio, e lei se ne accarezzava e ben poco le usciva di questa emozione che non lo voleva affatto controllare il suo uomo anzi! era una cosa dolcissima provata da lei ma di cui aveva come capito tempi indietro potesse imbarazzare molto il suo Alfie.
Gabriella le aveva raccontato e si era eccitata Rosita, tanto da dover declinare la telefonata con l'amica per procurarsi il piacere. Le aveva detto che Alfredo tremava e cercava di cambiare conversazione e spostare nettamente lo sguardo, lui manco sapeva di quell'evento importante di moda, ma Rosita la porca stronzetta che era lo sapeva benissimo *fiesgrins* non lo invitò affatto a recarsi verso il centro della città rispose semplicemente sì all'invito della Gabri di portarlo alle zone verdeggianti dei castelli e per quelli si doveva per forza passare per il centro anche perché in via Montessori ci stavano evidentemente i lavori, nonché la strada verso i conventi e prima ancora l'ospedale smistava all'ampio viale Ciclamini la gente della manifestazione contro le bollette alle stelle e le scelte del governo.

(continua)
*schwein*
*********ntom Uomo
917 Post
Sei molto brava a scrivere e descrivere ma, per ora, il tuo racconto più bello e coinvolgente che leggo qui è "Finiscimi" perché si sente che son pure emozioni intense provate nella carne e nel cuore e fa venir voglia di godere e di amare...
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