Le strane notti di M.Kropoktin: La principessina sul pisello

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Le strane notti di M.Kropoktin: La principessina sul pisello
CAPITOLO 2:

PRIMO PASSO: Una proposta indecente

L’avatar di Giorgio, Kropotkin, era un uomo dalla statura alta slanciata, aveva i capelli mossi che cadevano in modo disordinato sul suo viso. I suoi capelli rossi ondulati aggiungevano un tocco di fascino e mistero alla sua figura, evidenziando il suo aspetto affascinante e ribelle.
Mentre Ballava, i suoi occhi si posarono su una donna dai capelli rossi come i suoi, lesse il suo nome nel pannello di controllo e vide che si chiamava Federica. Era una donna affascinante, i suoi capelli cascavano in morbide onde lungo le spalle, creando un contrasto audace con la sua pelle dal tono avorio. I suoi occhi erano come due fiamme scintillanti, un misto tra l'ambra e il marrone; una creatura intrigante, con un sorriso malizioso e un espressione intelligente che faceva scoccare scintille in chiunque la guardasse, non era molto alta, ma emanava un'energia magnetica che attrasse l'attenzione di Kropotkin.
Anche Federica Ballava, inizialmente sembrava immersa nei sui pensieri, poi alzò lo sguardo, quello stesso sguardo intenso e provocante che aveva stregato Kropoktin, lo fissò intensamente, si avvicinò a lui e, sorridendo, disse:

"Kropotkin, il nome di un ribelle... Mi piace! Sembri un uomo interessante.. ".
“Vedo che non mi hai mai tolto gli occhi di dosso da quando sono arrivata. Hai il nome di un ribelle, sono curiosa di scoprire cosa nasconde la mente di chi porta un nome così intrigante..”

Kropoktin: (Con una risata maliziosa) Ammetto di essere stato attratto dal tuo fascino misterioso sin dal primo istante. Non riuscivo a staccare gli occhi da te.

Federica: (Accarezzandosi le labbra con un dito) Interessante. Sembri un uomo interessante. Mi piace l'idea di perdere me stessa nella musica e nelle tue braccia.
A quel punto iniziarono a ballare in coppia, lui sentiva le sue forme e il suo calore, e si eccitò all’istante accendendosi come un cerino, lei lo guardo divertita, Kropotkin sorrise, colpito dall'approccio audace di Federica e disse:

"Mi fa piacere che il mio nome ti intrighi. Sono sempre curioso di scoprire cosa riserva il futuro",

Ella, lentamente, si avvicinò a Kropotkin e gli sussurrò nelle orecchie con un pizzico di malizia: "Se mi inviti a prendere un caffè a casa tua, chissà quali sorprese potremmo scoprire insieme...".

Kropotkin, colpito dalla bellezza e dal fascino magnetico di Federica, sentì un brivido di eccitazione percorrere la sua spina dorsale. Con un sorriso complice, rispose: "Mi piace il tuo spirito avventuroso! Sarà un piacere averti a casa mia per scoprire cosa ci riserva il futuro".
Federica sorrise, lasciando un velo di mistero nel suo sguardo. "Allora, Kropotkin, preparati a essere sorpreso.".

I loro sguardi si incrociarono, carichi di promesse e anticipazione. Kropotkin era consapevole che stava per intraprendere un viaggio che avrebbe sconvolto il suo mondo, sia virtuale che reale.

SECONDO PASSO: Il caffè bollente

Passò qualche giorno,
Kropotkin indossava una camicia bianca leggera che si adattava perfettamente al suo fisico slanciato. I pantaloni scuri che portava gli conferivano un aspetto elegante, mentre le scarpe nere completavano il suo stile impeccabile.

In un affannato e frenetico pomeriggio, si mise alla ricerca di una macchina da caffè. Girò per diversi negozi, scrutando ogni modello attentamente, finché finalmente trovò quella che cercava. Era una macchina dal design moderno e sofisticato, perfetta per preparare il caffè che avrebbe condiviso con Federica.

Dopo aver acquistato la macchina da caffè, decise di prendere anche un piccolo tavolino per creare un'accogliente atmosfera nella sua dimora virtuale. Con cura, sistemò il tavolino vicino alla finestra, immaginando già il momento in cui avrebbe sorseggiato il caffè con Federica.

L’attese per ore, iniziando a disperare che non venisse più. Finalmente, l'attesa fu interrotta dal suo arrivo.
Federica era una visione che lo lasciò senza fiato, un'incarnazione di curve seducenti. Le sue sinuose forme femminili evocavano un desiderio istintivo, il suo seno invitante accennava alla promessa di piaceri indimenticabili. Ogni movimento era una danza armoniosa, una creatura di pura sensualità. La sua pelle setosa emanava un leggero profumo floreale, mentre le sue labbra carnose invitavano a un bacio ardente.

Il suo corpo era perfetto e prometteva un piacere senza limiti rendendo impossibile resistere alla tentazione di esplorare ogni centimetro della sua pelle.
Così, con un sorriso accattivante e un abito rosso che nulla tentava di nascondere, Federica si presentò davanti a Kropotkin, lasciandolo senza fiato. Era come se il tempo si fosse fermato per un istante, mentre i loro sguardi si incrociavano.
"Federica, sei incantevole! ", ammise Kropotkin, ammirando il suo abito elegante e il modo in cui si muoveva con grazia.
Federica si avvicinò al tavolino, posando delicatamente una mano sul piano di vetro. "Grazie, Kropotkin. Hai un gusto impeccabile nell'arredamento virtuale".

Kropotkin sorrise, sentendosi lusingato. "È tutto merito del tuo spirito avventuroso, Federica. Mi hai ispirato a creare un ambiente accogliente per noi".

Con il suo sorriso malizioso, si avvicinò a Kropotkin e osservò la macchina da caffè con un'occhiata apprezzativa. "Hai davvero pensato a tutto, Kropotkin. Sembra che tu sia un uomo attento ai dettagli."

Kropotkin si alzò in piedi e le porse una tazza di caffè appena preparato. "Devo ammettere che ho avuto una buona dose di ispirazione. E sono felice che tu apprezzi la mia attenzione ai dettagli, Federica."
Federica prese la tazza, lasciando sfiorare leggermente le dita di Kropotkin con un sorriso giocoso. "Sai, Kropotkin, mi piace quando un uomo mette tanto impegno in un semplice caffè. Spero che tu sia disposto a mettere lo stesso impegno in altri aspetti della vita…”

Kropotkin si avvicinò a lei, i loro sguardi si incrociarono con un'intensità carica di desiderio. "E cosa ti fa pensare che non sia disposto a mettere impegno in ogni aspetto della vita?"

Federica si avvicinò ancora di più, le sue labbra si avvicinarono sfiorando appena l'orecchio di Kropotkin. "Beh, Kropotkin, dobbiamo ancora scoprirlo insieme, non trovi?"

Kropotkin, deliziato dal calore del suo respiro, si lasciò scappare una risata contagiosa e ribatté: "be è vero, oltre il caffè , credo che ci siano altri gusti e piaceri che potremmo esplorare insieme, Federica. Ma per ora, concentriamoci sul caffè e lasciamo che sia lui a darci la giusta carica!"

I loro sguardi si misero a parlare, trasmettendo un'intesa profonda. Era evidente che tra loro c'era un'attrazione magnetica, una connessione che andava al di là del mondo virtuale in cui si trovavano. La conversazione si svolse in modo fluido e leggero , mentre sorseggiavano il caffè caldo preparato dalla macchina appena acquistata.

Le parole si mescolavano con il profumo intenso del caffè, creando un'atmosfera carica di promesse. Era come se il tempo si dilatasse, concedendo loro un momento di intimità e complicità. Scherzi maliziosi e sguardi intensi facevano presagire una serata promettente, tanto che l'atmosfera si fece sempre più intensa tra Kropotkin e Federica. Le loro conversazioni maliziose e intriganti si intrecciavano con sguardi carichi di desiderio. Ogni sorriso, ogni tocco e ogni parola sussurrata facevano crescere l'attrazione reciproca.

Federica si alzò dalla sedia e si avvicinò a Kropotkin con un sorriso smagliante sulle labbra. "È tempo di fare una nuotata", sussurrò con voce seducente.
Era evidente che quella relazione tra Kropotkin e Federica stava superando proibiti confini da cui sarebbe stato impossibile tornare indietro.

EPILOGO: FUOCO IN PISCINA

Un brivido percorse la schiena di Kropotkin mentre le parole di Federica risuonavano nel suo orecchio. Era un brivido di eccitazione, di anticipazione per ciò che sarebbe successo tra loro quella sera. Non riusciva a nascondere il suo desiderio di esplorare ogni angolo di quella relazione incandescente, ogni angolo di quel corpo sinuoso.

Federica sapeva come sedurre, e il suo aspetto sensuale e provocante non poteva che mettere in risalto la sua bellezza
Si diressero verso la piscina, il rumore dei loro passi risuonava nel silenzio del mondo virtuale. Kropotkin aprì la porta che dava sulla piscina e le fece un gesto invitante per entrarvi.

Federica si voltò verso di lui, i suoi occhi brillavano, risplendenti di un desiderio ardente. Con un tono di sfida nella voce, disse: “Sei pronto per un bagno indimenticabile, Kropotkin?”

Senza aspettare una risposta, si sfilò il vestito e, in un attimo, si ritrovò completamente nuda. La sua pelle liscia e setosa era bagnata dalla luce del riflesso dell'acqua. Era una visione seducente che non lasciava spazio a dubbi sulle sue intenzioni.

Kropoktin non resistette alla tentazione e si tuffò anche lui, sentendo la freschezza dell'acqua sulla pelle, non era neanche sicuro di cosa stesse accadendo, ma il suo corpo rispondeva eccitato all’invito provocante della giovane donna, rapito dalla sua bellezza, si tolse anche lui i vestiti e si unì a lei nell'acqua fresca e invitante della piscina. La temperatura dell'aria sembrava riscaldarsi mentre l'atmosfera diventava sempre più intensa.

La donna si avvicinò a lui sempre più bella, talmente bella da fermare il fiato, si avvicinò e l’abbracciò dolcemente, egli ricambiò e l'accarezzò delicatamente, sentendosi eccitato come non mai.
Federica si abbandonò a lui e si lasciò trasportare dall'onda dell'erotismo che li avvolgeva, ancora avvinghiati stretti l'uno all'altra, l'acqua fredda faceva contrarre i loro corpi, ma era come se non importasse a nessuno dei due.

Ora si toccavano strofinandosi uno contro l’altro e la pelle morbida e liscia di Federica lo eccitò ancora di più. Si baciavano appassionatamente sentendosi caldi come non mai, e l'attesa di ciò che sarebbe accaduto li teneva sulla corda.
Federica sospirò, mentre le mani di Kropotkin la esploravano in ogni curva, ogni anfratto, ogni piccolo villaggio, con passione e voglia, ella si abbandonò completamente, non volendo più pensare a nulla tranne che al suo piacere.

Kropotkin capì perfettamente i suoi desideri, e si dedicò completamente a farla godere.
Era sensuale, con labbra carnose e curve mozzafiato, egli decise subito di prenderla per sé e di farla sua.
Kropotkin baciò le labbra della donna con passione, accarezzando i suoi seni e sfiorando la superficie della sua schiena. La sua pelle era calda e morbida, i collo sotto i capelli parzialmente bagnati era soffice sotto le sue carezze. Era pronta a lasciarsi andare alla sua abilità, a quei tocchi miracolosi che la facevano sentire disposta a tutto.

Con il sorriso sulle labbra, la sollevò sul bordo della piscina iniziando a baciarla dolcemente, da quella zona nascosta situata sotto i lobi delle orecchi, che non mancó di assaporare, scese lungo il collo della donna, raggiungendo i seni. Lì si soffermò a lungo, con la lingua che girava intorno ai capezzoli, facendola impazzire. Le mani della donna gli carezzarono i capelli, facendolo sentire ancora più bravo del solito, senza che lei se lo aspettasse, lui scese nuovamente baciandole lentamente il ventre, lentamente, fino alla vagina, e lì si soffermò per un po', abbandonando la lingua morbida che aveva fino ad allora utilizzato per sfiorare l’esterno del pube della donna.

La sua bocca si fece dolce e leccò tutta la zona, senza mai entrare, facendola impazzire. Poi si alzò, la spinse verso il pavimento e si avvicinò con fermezza, senza più la delicatezza di prima. La donna iniziò a spingere con le anche, muovendo il bacino in un'avida richiesta di sesso, cercando l'orgasmo. Lui invece, ancora una volta, la deluse, soffermandosi sulle zone intorno alla vagina, facendo leccate intorno ai suoi fori, stimolando sempre più il clitoride fino a farla morire di desiderio.

Kropotkin adorava vedere la donna che godeva sotto il suo tocco. La lasciava andare oltre il piacere e tentava di portarla il più lontano possibile, facendola soffrire solo per poi farla impazzire di nuovo.
Non aveva mai avuto una donna così intrigante, così decisa a portarlo oltre ogni limite. Era una scommessa erotica, un gioco del piacere, ma lui era disposto a tutto pur di arrivare fino in fondo.

I loro corpi si muovevano in modo incerto, come se cercassero un equilibrio impossibile, una pesantezza che li vincolava a terra. Le mani di Federica lo percorrevano in lungo e in largo, mentre lui le aggrappava i fianchi con forza. Erano due amanti alla deriva, in balia delle proprie voglie.
Allora Lei prese il sopravvento, con una mossa improvvisa si mise sopra di lui le sue mani guidarono il pene dentro di lei e, completamente bagnata, inizio a muoversi ritmicamente su di lui, cavalcandolo, mentre si muoveva con viso arrossato si chinava baciandolo intrecciando la lingua con la sua e, con una mano, quando si rialzava, accarezzava delicatamente, sfiorandoli, i suoi testicoli portandolo oltre ogni soglia di pudore.

Federica lo aveva preso completamente, ma non aveva abbastanza. Voleva di più, lo voleva tutto. Kropotkin era felice e sorpreso, non era mai stato con una donna così insaziabile.
Lei sapeva esattamente quello che voleva Non si limitava a ricevere, ma a prendere e concedere. Kropotkin provava piacere nel lasciarsi andare, nel cedere ogni controllo a una donna che sapeva di potergli dare tutto ciò che desiderava.

Mentre i loro corpi si muovevano in perfetta sintonia, come se seguissero una partitura erotica. Le dita di Federica si insinuanarono tra i capelli di Kropotkin, trascinandolo in un turbine di piacere. Le loro bocche si sfiorarono, senza mai incontrarsi, incendiando l'aria con un'energia che sembrava non avere fine.
Non c'è nulla che potesse fermare questa furia erotica. Federica e Kropotkin erano due amanti che cercavano il piacere in ogni dove, consumati da una passione che li spingeva sempre oltre, non bastava mai, ogni volta era solo un'anticipazione di ciò che potreva essere.

Poi improvvisamente il ritmo di Federica cambiò. Si alzò dritta, girandosi con una rapidità che lo sorprese. Kropotkin si trovò a guardare la sua schiena, concava e invitante, le mani appoggiate sul pavimento, loro corpi urlavano, si pentivano, si scoprivano l'uno all'altro, fino a quando Lei aveva capito che era ora di fare il prossimo passo, ora offriva se stessa a Kropoktin e, con un gesto di falsa sottomissione, lo pregò di prenderla. Lui non si fece aspettare e, con movimento sicuro, era passato dietro di lei afferrandole i fianchi.

Federica emise un gemito quando il suo pene le entró dentro. Le mani di lui gli sembravano fragili rispetto alle sue spalle scolpite, e le sue dita non volevano farle male, motivo per cui lui aveva iniziato a muoversi dolcemente.
Lei però non voleva niente di dolce. Voleva essere presa duramente, voleva sapere che avrebbe dovuto piegarsi alla volontà di Kropotkin, ma nonostante questo non voleva arrendersi del tutto. La voglia di avere il controllo era troppo forte. Voleva sentirsi dominata, ma non completamente.
Kropotkin sentì il suo ventre in fiamme, percepì l’odore leggermente acido dei suoi fluidi e strinse ulteriormente una mano sulle suoi fianchi e con l’altra strinse suoi capelli lisci e sudati, poi si lasciò trasportare dal piacere, sentendo la sua mente svuotarsi completamente nel fuoco e nel godimento crescente dei sui genitali.

Lei era instancabile, continuava a muoversi verso di lui con una passione che sembrava non avere fine, continuava a pretendere colpi sempre più forti, emettendo grida di piacere . Kropotkin non era mai stato con una donna così decisa e insaziabile, e si trovò a non riuscire ad accontentarla abbastanza. Nonostante la sua virilità, aveva bisogno di una pausa per riprendersi, ma lei non gli concedeva il tempo, fino a che, con un grido liberatorio, finalmente, i due raggiunsero l’apice e vennero in un l’orgasmo travolgente.

Girandosi Federica disse: “Ti amo" e lo baciò con passione mentre lo guardava negli occhi. Kropotkin era come incantato, sentiva ancora la sua eccitazione, la sua lingua, la sua bocca, il suo sapore, non solo lei, ma entrambi, continuarono all’unisono.
Egli si eccitò di nuovo, il suo pene divenne di nuovo duro ma Federica, improvvisamente, si fermò, lo fissò e, con un sorriso maliziosamente ingenuo, gli disse:
"Ora hai perso la tua verginità in questo mondo, Io sono stata la prima qui Kropotkin. Non mi dimenticare!"

Dopo una serata rovente, Federica si allontanò lentamente dal bordo della piscina, lasciando Kropotkin ancora colmo di desiderio. Si avvolse nel suo asciugamano, raccolse i vestiti e lo guardò divertita con un sorriso trionfante stampato sulle labbra.

Kropotkin rimase li a fissarla, con il respiro affannato e il cuore palpitante. Sapeva che quella notte sarebbe stata solo l’inizio di una storia che avrebbe segnato la nascita di un nuovo fantastico viaggio in quel mondo virtuale, ed era vero,

non l’avrebbe mai dimenticata.
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