Touché... in effetti CONSENSO e DIALOGO debbono essere alla base di tutta la vita sessuale.
E se il primo, nel senso convenzionale, è ancora più che fondamentale (se no è stupro, senza giri di parole), il secondo spesso manca. Non si parla dei propri desideri, anche quelli più semplici e "normali" (odio 'sta parola, prendetemela in senso statistico). Non si parla di cosa si è provato, dopo l'atto. E così nascono frustrazioni, o la famigerata "ginnastica sessuale", dove ciascuno pensa unicamente a sé (o all'altro/a, che se diventa attenzione esclusiva credo finisca comunque per generare situazioni non piacevoli).
Ma se consenso e dialogo nel sesso vanilla sono fondanti e necessari, quando si varcano le soglie del convenzionale, diventano doppiamente importanti. E se il consenso è più o meno sempre lo stesso, il dialogo invece deve farsi più profondo, e (forse) estendersi per tutto il gioco (prima, durante e dopo).
Il "forse" è d'obbligo e poi a voi che più di me la domanda: è cosi?
Io, nelle mie esperienze, per ora limitate, ho sempre trovato maggior piacere quando prima di cominciare c'è stato un profondo scambio, anche intellettuale, poi di desideri e fantasie sessuali. Durante il dialogo è proseguito più o meno tacito, avendo sempre cura reciproca delle emozioni e sensazioni. E dopo, senza fuggire, abbiamo trovato il modo di confrontarci, anche mettendo in luce c'è che ha dato piacere e ciò che ogni tanto ha rotto l'idillio.