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Andrologo, chi sei?

Le 5 domande più frequenti che le persone fanno all’andrologo

Sono Nicola Macchione, urologo ed andrologo a Milano. Su instagram faccio divulgazione dei temi più scottanti che ricorrono nel mio lavoro quotidiano e cerco di abbattere i tabù che ancora regnano nella sfera sessuale. Ogni mattina apro la porta del mio ambulatorio e so per certo che molti tra coloro che la varcheranno, mi chiederanno, talvolta tra il serio ed il faceto o magari facendo precedere alla domanda la fatidica frase “chiedo per un amico”, almeno una di queste 5 domande.

 

VIDEO: Il dott. Macchione risponde



1 - Quanto è lungo in media un pene?

L’essere umano è il primate con il pene più grosso, sia in senso assoluto, sia se rapportato alle dimensioni del corpo. Pertanto, partendo da questo presupposto, tutti gli esseri umani hanno un pene “grosso” ma con delle differenze inter-individuali, come accade per ogni specie animale. Per dare dei numeri, ci rifacciamo ad una recente review (2020) pubblicata da colleghi statunitensi, dalla quale emerge, analizzando ben 43 studi, che la maggior parte degli uomini crede che la lunghezza media di un pene eretto sia maggiore di 15,24 cm. Questa erronea convinzione è dovuta a diversi studi spesso citati che si basavano su misurazioni autoriferite, con medie di circa 15,75 cm.

Alizzando però solo i dati degli studi in cui i ricercatori hanno misurato i genitali in stato di erezione si è visto che la lunghezza media di un pene eretto è di 13,61 cm. Dagli stessi dati è stato possibile anche documentare che solo il 12-17% dei soggetti presi in considerazione, con misurazioni eseguite dai ricercatori, aveva un pene superiore ai 16 cm quando eretto. A conferma di quanto sopra arrivano anche i dati di uno studio londinese dove un gruppo di ricercatori ha esaminato le misure del pene di 15.521 uomini ambulatorialmente.

La misurazione media riportata del pene a riposo era di circa 9 cm (+/- 1.5 cm), mentre in erezione era di poco sopra i 13 cm (+/- 2 cm). La circonferenza media da flaccido era di 9 cm (+/- 1 cm) ed in erezione era di 11 cm (+/- 1 cm). Da questo studio sappiamo inoltre che solo il 2% degli uomini ha un pene considerato più piccolo rispetto alla norma (lunghezza < 8.5 cm e circonferenza < 5.2 cm)

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2 - Esiste l’andropausa?

L’andropausa in senso stretto non esiste. Ovvero, nel soggetto di sesso maschile non si assiste mai alla completa cessazione fisiologica della produzione e secrezione del testosterone. Infatti le gonadi maschili in prima battuta ed i surreni in minima parte, produrranno quantitativi più o meno sufficienti di testosterone per tutta la vita. Nel maschio però, sebbene non esista una vera e propria “messa in pausa” dell’attività ormonale gonadica, esiste una condizione che si presenta in una parte degli uomini che gli inglesi definiscono “A.D.A.M.” - Androgen Deficiency in Aging Male o Sindrome da insufficienza androgenica in età avanzata.

Esaminando i risultati di ampi studi di popolazione, a partire dai 25/30 anni di età, la sintesi giornaliera di testosterone diminuisce dell'1-2% all’anno (questo non vale per tutti gli uomini) tanto da risultare pressoché dimezzata intorno ai 70/80 anni. Nonostante ciò tale produzione ormonale non tende mai ad azzerarsi.

3 - Gli spermatozoi possono finire?

Gli spermatozoi sono cellule con metà patrimonio genetico, prodotte continuamente nelle gonadi, attraverso un processo ciclico ormone-dipendente chiamato spermatogenesi. Tale processo, in assenza di patologie, dura tutta la vita anche se i livelli di produzione con gli anni rallentano e si riducono. La completa maturazione di uno spermatozoo richiede circa 64 giorni, ma non per questo non ne abbiamo a disposizione ogni giorno.

Infatti di continuo, differenti regioni testicolari contengono spermatociti (i precursori degli spermatozoi) in differenti stadi di sviluppo. Ed è proprio grazie a questo sfasamento temporale, che il ritmo del processo di produzione degli spermatozoi è pressoché costante. Si stima che le nostre gonadi producano circa 100-200 milioni di spermatozoi al giorno, per poterne portar fuori ad ogni eiaculazione circa 20 milioni per ml di eiaculato.

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4 - Si possono aumentare le dimensioni del pene?

Esistono ad oggi tantissimi rimedi per aumentare le dimensioni del pene, ma quasi nessuno è un metodo efficace e taluni sono perfino controproducenti. L’industria dei centimetri penieni a buon mercato purtroppo è povera di evidenze scientifiche importanti e spesso quelle poche presenti in letteratura vanno attentamente valutate perché inquinate dal fattore “marketing”. Lasciar perdere pillole ed attraenti creme miracolose, ma rivolgersi sempre ad un professionista è d’obbligo. Il “supersizeme fai-da-te” può riservare bruttissime sorprese, oltre che a poter causare danni che condizioneranno per sempre l’anatomia e la funzione del nostro amato organo genitale.

La medicina ad oggi prende in considerazione due tipi di opzioni per ottenere qualche centimetro in più sotto la cintola: l’uso di “traction devices” e la chirurgia. Nell’ambito degli interventi chirurgici ricordiamo i trattamenti “mini-invasivi” ma comunque rischiosi come i filler e quelli “demolitivi e ricostruttivi” delle falloplastiche. Sebbene però per molti di questi interventi il livello di soddisfazione dei pazienti sia molto alto, non poche sono le complicanze riportate.

5 - Perché lo scroto cambia continuamente di dimensione?

La scroto è una sacca muscolo-cutanea posta al di sotto del pene ed alla radice delle cosce dove trovano alloggio separatamente le due gonadi maschili: i testicoli. Tali gonadi per funzionare al meglio e produrre spermatozoi qualitativi hanno la necessità di rimanere ad una temperatura costante che sia però inferiore a quella corporea (ad esempio a quella addominale). Per tale motivo la sacca scortale è riccamente innervata ed organizzata a strati di fasce e muscoli che ne consentono il rapido cambiamento di diemensioni e volume.

Tale cambiamento permette alla sacca scortale di tenere a temperatura costante le gonadi, andando a regolare la termodispersione del calore. Infatti mentre al freddo la sacca scortale si “rimpicciolisce” per trattenere calore, quando le temperature si alzano (febbre, piena estate) la sacca scortale si rilassa ed espande in modo tale da favorire il processo di dispersione del calore, abbassando cosi la temperatura al suo interno per permettere alle gonadi di lavorare in condizioni ottimali.



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Sull'autore:

Il Dott. Macchione si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 2008 presso l'Università "Federico II" di Napoli, mentre nel 2014 si è specializzato in Urologia presso l'Università degli Studi di Milano. Ha maturato una significativa esperienza clinica e chirurgica in ambito urologico presso diverse strutture sul territorio italiano ed estero in particolare presso l’"Hadassah Ein Kerem Hospital" di Gerusalemme (Israele) e presso l’AMC Hospital di Amsterdam (Olanda), due Centri di eccellenza per le patologie andrologiche e urologiche. Attualmente svolge attività libero professionale a Milano.


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