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Strumenti e segni

Pratiche di verberazione

In questo articolo Plug the fun ci parla di verberazione. Quali strumenti usare, quali zone colpire, come prepararsi e come iniziare. Una guida completa per un gioco kinky da godersi con il/la partner. Ricordate: prima di improvvisare, informatevi e affidatevi ai consigli degli esperti!

 


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Sull'autrice:

Marta (Plugthefun) si occupa di divulgazione sessuale kinky e insegna bondage giapponese principalmente a Milano. Gestisce il blog Plugthefun e il progetto Ropetales, dedicato al kinbaku/shibari. Organizza eventi dedicati alla sessualità insolita.

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Verberazione: di cosa stiamo parlando?

Quando si parla di verberazione le prime cose che ci vengono in mente sono:

  • schiaffi
  • cintura
  • bacchette

Le motivazioni per cui ci salta subito in mente questo elenco in particolare, sono legate al fatto che sono “strumenti” immediati, facili da trovare e che non hanno bisogno di un acquisto specifico. Questo perché le cosiddette botte sono qualcosa di molto primitivo, istintivo, qualcosa che nasce dall’ispirazione del momento.

Ecco perché è interessante partire dalle motivazioni che ci spingono a preferire queste pratiche.
Al di la del dolore fisico che piace o meno (non a tutte le persone che amano ricevere colpi, piace anche il dolore) le pratiche verberatorie si legano a: punizioni, espiazioni, passione per i segni ecc. È molto più psicologica come pratica di quanto ci immaginiamo.

Dal riscaldamento agli strumenti “pesanti”

C’è una premessa da fare: ogni persona ha una sua scala di oggetti da usare. Di norma si parte da cose che per quella persona sono “leggere” e si aumenta di intensità. Questo viene fatto per dar modo alla pelle, e alla persona, di adattarsi ed entrare piano piano in quello stato psicofisico che le permetterà di attraversare sensazioni molto forti.

C’è una fase che viene definita di riscaldamento, proprio perché da un lato scalda davvero la pelle e dall’altro lato abitua la persona. Gli esempi che faremo sono tutti per lo più indicati per il sedere, ma faremo un accenno anche ad altre parti del corpo.

Strumenti da riscaldamento

Per iniziare spesso la gente usa le proprie mani, sono facili da dosare, hanno una superficie di impatto larga e prendendo una porzione grande di chiappa (di solito si parte proprio dalle natiche). Strumenti come flogger, gatti a nove code, paddle e simili, sono ottimi per iniziare con delicatezza perché alcuni sono molto leggeri di natura, altri possono essere dosati molto bene.

È infatti importante iniziare sempre dando un colpo leggero andando ad aumentare.

È infatti importante, al di la dello strumento di per se, iniziare sempre dando un colpo leggero andando ad aumentare. Da un lato perché così la persona assapora lentamente l’oggetto e dall’altro perché non si “brucia”, ovvero non prende un colpo secco che, se dato all’inizio, spesso infastidisce (mentre sul finire potrebbe essere interessante).

I segni di questi strumenti spesso non sono troppo evidenti. Si parte da un leggero arrossamento e si può arrivare a dei lividi più o meno estesi che vanno da colori tenui al viola intenso. Spesso si vedono anche dei puntini rossi molto simpatici. Non sono nulla di grave, ma sono piccoli capillari rotti.

Strumenti e segni
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Altri strumenti

Ci sono tantissime tipologie di bacchette che vanno dal rattan al bambu, ma anche nerbi di bue (corpi cavernosi arrotolati ed essiccati), rami di salice, fibra di carbonio. I segni che lasciano sono delle strisce prima rosse e poi violacee (dipende sempre dall’intensità con le quali vengono usati), spesso si arriva anche al taglietto.

  • I frustini da cavallo sono anche loro un grande classico, soprattutto per il riscaldamento e per giochi con fantasie legate ad esempio al ponyplay. Ce ne sono di vari tipi e materiali, dai più classici da dressage e da salto. Più lunghi e meno lunghi, più flessibili e meno flessibili. Solitamente non lasciano segni profondi o duraturi.
  • I gatti a nove code e i flogger sono degli strumenti che si dividono in due parti: manico e lacinie. Nel caso del flogger i lacci possono essere anche moltissimi e dare una sensazione molto calda perché distribuita. Possono essere larghi o intrecciati, per cui anche molto molto pesanti nel secondo caso. I segni che lasciano sono lividi e i puntini citati sopra.
  • I paddle sono tra gli strumenti più homemade da reperire, anche un cucchiaio di legno è in un certo senso un paddle. Sostanzialmente sono degli oggetti con una parte piatta molto ampia (un tagliere piccolo è un esempio). Anche in questo caso il colpo risulta molto caldo come sensazione. Lascia dei segni belli larghi e non è detto che lasci il livido.
  • Ci sono poi le fruste lunghe, per capirci quelle come la frusta di Indiana Jones. Si chiamano bull whip e snake (tra di loro si differenziano per il tipo di manico), ma ce ne sono moltissime che hanno dei finali molto sottili o più larghi, tipo lingue di pelle. Di solito sono appunto interamente in pelle o simil pelle, anche se oggi ci sono materiali alternativi molto interessanti. Vengono fatte anche in gomme particolari che sulla pelle danno una sensazione che pizzica perché morde la pelle. Queste fruste tagliano la pelle facendo anche sanguinare la persona. Il risultato sono dei graffi molto lunghi. I segni variano da persona a persona. Alcune persone hanno una pelle un po’ più sensibile per cui si segnano con pù facilità. Altre persone invece hanno una pelle più coriacea che si segna e/o lacera difficilmente.

L’alimentazione influisce molto sulla pelle e sulla delicatezza di quest’ultima. Anche la circolazione fa la sua parte, facendo si che ci si arrossi più o meno facilmente.

Oltre al culo c’è di più…

Come zona del corpo si pensa sempre al sedere, che in effetti ci offre ampio spazio e soprattutto una zona molto muscolare e morbida semplice da colpire e anche piuttosto safe. Non è l’unica zona però. La schiena è un’altra parte bella da colpire e interessate per chi ama ricevere, è più delicata perché è molto più ossuta e in più ci sono zone molli dove ci sono organi molto esposti.

Tendenzialmente si tende a colpire alcune aree con alcuni oggetti e altre aree con altri oggetti. In linea di massima non si usano bacchette e robe rigide su parti rigide come le ossa; questo vale per ogni parte del corpo (a meno delle tibie che non sono così fragili, ma bisogna saperle colpire, oltre al fatto che i colpi devono essere molto leggeri).

Il viso è una zona dalla quale stare alla larga.

L’interno coscia piace molto, è difficile far danni ma è molto sensibile. La pianta dei piedi ha il suo perché, soprattutto psicologicamente perché da molto l’idea delle punizione, un po’ come anche le bacchettate sul dorso della mano, ma è una zona molto molto delicata. Anche il seno può essere colpito, ma non con tutti gli strumenti. Essendo vicino al viso è sempre meglio usare oggetti corti per poter controllare bene la distanza. In linea di massima il viso è una zona dalla quale stare alla larga, in particolare con gli oggetti, mentre con le mani è tranquillo (eccetto che per i pugni ovviamente), l’importante è stare bene attenti agli occhi.

Andare per tentativi

Il consiglio più grande, quando ci si avvicina agli strumenti dedicati al bdsm, è di andare con calma e provare. Sia che siate Top o Bottom. Il corpo, per quanto sia una macchia incredibile, ha bisogno di capire cosa accade. In generale impara in fretta, ma deve assaggiare prima di fare il boccone grosso. Iniziate da strumenti soft e con colpi soft, piano piano poi potete aumentare l’intensità, la forza e l’oggetto.

L’importante è non bruciare le tappe e divertirsi, mettere in conto che stiamo esplorando è che qualcosa potrà non piacerci. Comunicate col partner e non abbiate timore di dire cosa non vi piace e cosa vi piace. Divertitevi!

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