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Perché farsi legare?

Entriamo nella testa di chi ama la costrizione fisica

Avevamo già visto in un articolo: Cosa si prova “grazie” alla sofferenza, appunto cosa ci spinge a volere avvicinarci al mondo del bdsm.
Con questo articolo parleremo invece di bondage, ovvero di costrizione.

La lettera B

Nell’acronimo BDSM la lettera B identifica la grande categoria del bondage, ovvero la costrizione.
Un grande errore è pensare che ci si riferisca solo alle corde, ma non è così.
La costrizione può avvenire in tantissimi modi e con oggetti differenti. Le corde oggi sono solo di gran moda, ma come abbiamo visto anche nei tutorial, è possibile immobilizzare una persona con tantissime cose che abbiamo in casa tra: nastri, cravatte, foulard, sedie, scale ecc.
Se da un lato capire cosa ci spinge a voler immobilizzare una persona, come ad esempio il voler approfittare (consensualmente) di lei, usare oggetti vari per il suo piacere, fare giochi come il T&D; dall'altra parte è più complesso comprendere cosa spinge una persona a farsi immobilizzare.

Perché farsi legare?
 

Perché farlo?

E' così che entriamo nel vivo di questo articolo!
In realtà le motivazioni sono e possono essere infinite. Come per ogni pratica, tutto dipende da chi siamo.
Essere costretti in una posizione spesso gioca con diverse dinamiche che nella nostra testa fanno partire trip interessanti.
C’è chi ama più una dinamica di Dominazione e sottomissione, per cui usa il bondage come modo per avere chi sta sotto fermo e immobile, in modo che possa appunto usare quella persona per il suo piacere o farli qualcosa che faccia del male (nel caso di persone masochiste e di conseguenza Sadiche).
C’è chi ama la dinamica puramente si sadismo e masochismo, per cui usa la costrizione per immobilizzare l’altra persona e usare oggetti come fruste, aghi, bacchette ecc.
C’è chi usa oggetti per immobilizzare, semplicemente per oggettificare. Ad esempio, costringendo la persona a stare immobile a tenere una lampadina, così da fare da abatjour.

Cosa ci spinge a voler essere dominat*, oggettificat* o provare dolore

  • In una dinamica Ds, quindi di Dominazione e sottomissione, chi si lascia dominare (quindi in questo caso anche costringere) ama l’essere in balia di chi in quel momento Domina e comanda la scena. Ama il non dover decidere, ama poter soddisfare la parte dominante. La costrizione può essere un aiuto in più nel ricordarsi, ad esempio, di non ribellarsi, ma è anche molto utile se si fanno pratiche in cui si tenderebbe a voler “fuggire” da un dolore o una sensazione particolarmente non piacevole (nonostante il gioco sia del tutto consensuale).
  • In una dinamica Sm, Sadismo e masochismo, c’è invece un atteggiamento puramente legato al dolore. La costrizione piò essere di grande aiuto al* masochista, perché impedisce il movimento e quella reazione (spesso molto naturale) correlata all’attacco fuga. Non esistono solo persone masochiste che amano il dolore e se lo godono stando ferme, alcune preferiscono urlare, scalciare, avere reazioni molto forti che apparentemente sono segnali di qualcosa che non va, quando in realtà apprezzano molto.
  • Nella dinamica dell’oggettificazione possiamo aprire due possibilità primarie. Da un lato troviamo chi ama appunto diventare un oggetto, come l’esempio della lampadina. Dall’altro troviamo chi prova questa sensazione di oggettificazione in circostanze più sessuali e magari ama l’immobilizzazione al letto e di conseguenza ama essere usata tra le lenzuola.
  • Non dimentichiamoci che la costrizione non avviene sempre e per forza con oggetti. Anche semplicemente dire a una persona di stare ferma o reggere qualcosa senza muoversi è costringerla! Questa è un’altra forma di oggettificazione ad esempio e di sottomissione.

Perché farsi legare?
 

Queste dinamiche non sono semplici da comprendere se non si è nella testa della parte sottomessa o masochista, eppure regalano molto piacere e le persone si eccitano.
Ciò che porta a questo piacere sono dinamiche infinite, a volte arrivano davvero da dinamiche della prima infanzia, a volte in adolescenza, a volte per rapporti che si hanno sul lavoro e che si vuole poi portare in camera da letto come sfogo, come divertimento.

Attenzione!

è importante comprendere da sol* che molte dinamiche di questo tipo possono far risvegliare alcuni traumi del passato, possono far nascere domande molto più profonde e non ci si ferma solo a un aspetto semplicemente fisico o sessuale. L’aspetto psicologico viene spesso sottovalutato, eppure è ciò che inconsciamente ci avvicina a voler provare queste pratiche e dinamiche, anche se apparentemente pensiamo che sia una cosa molto più semplicemente carnale.


Sull'autrice:

Perché farsi legare?

Marta (Plugthefun) si occupa di divulgazione sessuale kinky e insegna bondage giapponese principalmente a Milano. Gestisce il blog Plugthefun e il progetto Ropetales, dedicato al kinbaku/shibari. Organizza eventi dedicati alla sessualità insolita.


Per saperne di più visita il suo sito web ropetales e plughtefun


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